giovedì 19 aprile 2007

qui non prende

sopra un monte,
lento il tempo, qui non c'è,
da ombrate vetrate s'intravedono prati,
rivoli di luce impolverata
infiltrata tra strisce lunghe,
tende.


tende il mio pensiero,
di sfuggita e clandestino,
a percepir con solo immago,
a recepir intenzioni sordi e muti.


mutilati concetti,
stretti ai lati da dolori cervicali,
crescono e sono uccisi,
precisi nella loro nulla essenza.


e senza contenuto alla tecnica affidati,
ignorano informazioni e dati,
concentrati, si fa per dire,
a distruggere speranze.
stanze vuote, echi e nenie
a contar le tacche,
da tempo inesistente assenti
spenti gli alambicchi,
quassu,
lontanto da poveri e ricchi,
niente di meglio che un buon caffè.

1 commento:

  1. Grazie profetello del mio cuore.. :)

    Io sò buona e cara ma quando me fanno rode me parte la brocca!!!

    Ba-cetto

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