sopra un monte,
lento il tempo, qui non c'è,
da ombrate vetrate s'intravedono prati,
rivoli di luce impolverata
infiltrata tra strisce lunghe,
tende.
tende il mio pensiero,
di sfuggita e clandestino,
a percepir con solo immago,
a recepir intenzioni sordi e muti.
mutilati concetti,
stretti ai lati da dolori cervicali,
crescono e sono uccisi,
precisi nella loro nulla essenza.
e senza contenuto alla tecnica affidati,
ignorano informazioni e dati,
concentrati, si fa per dire,
a distruggere speranze.
stanze vuote, echi e nenie
a contar le tacche,
da tempo inesistente assenti
spenti gli alambicchi,
quassu,
lontanto da poveri e ricchi,
niente di meglio che un buon caffè.
Grazie profetello del mio cuore.. :)
RispondiEliminaIo sò buona e cara ma quando me fanno rode me parte la brocca!!!
Ba-cetto