martedì 22 gennaio 2008

spallata..

interrutore nel muro
entrando,
nella camera buia,
forse conosciuta,
forse,
chissà disordinata,
con una macchina del caffe,
per caso lasciata llà, nel passaggio per il letto...


cammelli,
sono stato in madagascar,
e li durante il giorno,
rimane la luna,
bianca,
e tonda...
su sfondo celeste..


e il rumore del mare
non c'è se stai in montagna...
almeno che non c'hai una conchiglia...


insomma tutt'apposto, a parte le unghi dei piedi...
che erano cresciute un bel po'
e ho dovuto tagliarle....

lunedì 14 gennaio 2008

plic..

que poi..
chissá perchè
è sempre la goccia a far traboccare il vaso
che possono scorrere litri e litri
e versarsi in un vaso mezzo vuoto
e nessuno dice niente
aspettando che il flusso si fermi...
e invece pare che continua
e continua e continua
e quando ormai il livello è il bordo
[plic...]
casca la goccia e il vaso trabocca
che se quella fottuta goccia fosse
[plic..]
cascata in un vaso mezzo pieno
si sarebbe potuto pensare..
"che sarai mai la goccia"


ma quando la goccia casca
[plic..]
e il vaso trabocca
tutto il mondo guarda la goccia
e si dimentica dei litri e litri precedentemente versati
e viene quasi da pensare
"suvvia per una goccia....che sará mai"


che non so chi l'ha inventato 'sto detto
se gli etruschi, gli assiri o i babilonesi
ma fatto sta che
ancora una volta
è stata la goccia
a far traboccare il vaso...


¡ puta goccia...!

giovedì 10 gennaio 2008

bentornato

que il tempo passa
a volte fischiettando
melodie già conosciute
e ti spremi,
come le arance la notte di natale,
le opche meningi rimaste con del succo
rimanendo di stucco
quando
inserita la chiave nella apposita fessura
il motore romba e sale la paura
che poi non è così
in realta era solo per fare rima
e per fare una cosa,
che in fondo non avevi fatto prima
lunghi kilometri
kilometri brevi
prima tappa sulla costa adriatica
vicino fano
a parlar col padre
non per chiedere la mano
ma per legittimare scelte non tue
que il libro tu lo leggi,
que qualcuno la scritto,
e non e colpa mia se non ti piace
amico mio scrittore.
i carciofi bhe erano buoni

di notte con la pioggia a cercare un tetto
una campagna e una mamma che ancora non lo è
una casa in collina
che fa freddo di sera e di mattina,
sorseggiando primitivo
parlando, con amargura,
di ciò che per un po cambierá la vita...

e passeggiata nei verdi campi
con i cani suicidi che cerchi di salvare
è casine di paterno,
vicino ancona, la seconda tappa.
era il 31, l'ultimo dell'anno,
a cercare pastasfoglia per la kish alla cupa

e uno spazio rinnovato pulito e rigenerato,
che a volte non basta andare contro,
si sa
a volte serve piantare e far crescere,
BUON ANNO
e via, a mangiare lenticchie che porta bene
e via in piazza a sentire i Ciao Rino,
ballando con giovani afgani ubriachi
che un po' volevano fa festa
e un po' fare pace col mondo.

e via si riparte destinazione
estrema italia,
varigotti,
dal fratellone e i due pupi
Giacomo e Caterina,
spettacolo puro
alla ricerca di una stanza per la notte
che pioveva e fredda era l'aria
e tutto il giorno a giocare a nascondino
mi trovi se mi nascondo qui?

e il giorno appresso
neve dappertutto
ma si parte lo stesso
anche co tempo brutto,
dalla liguria tappa a ventimiglia
kebab e pizza
e via verso la francia.
Francia:
l'autostrada è blu
e costa cara
la superstrada verde.... dimmi te se non si potevano mettere daccordo...
e notte e le scritte sui cartelli parecchio confusi e allora ci fermiamo a Nimes per la notte
con gli occhi stanchi e le ossa notte.
si dorme sotto la torre
dopo un sbrocco senza motivo
e col freddo che entrava senza chiedere permesso.
e alle 7 giá svegli che non si poteva dormire piú..
e giu verso montpellier senza fermarci fino a perpignan
che l'autostrada costa tanto e allora un attimo prima si gira a destra
i pirenei francesi,
strada di campagna,
la strada del vino,
passando per foix e ancora dritti
fino a rincontrare l'autosrada e dritti dritti,
fino a san sebastian,
e le tapa messe li sul bancone
e l'oceano e la spiaggia infinita,
e il casco viejo e le case dei pescatori

e la solitudine
e la solitudine rifiutata
e le due solitudini

e colazione dagli indipendentisti
che scrivono per i turisti
qui non siete ne in francia
ne in spagna
questo è il pais basco!

e la multa sulla macchina,
e il ticket ancora valido
si va alla policia municipal
che ci dice...
avete ragione,
ma siete italiani
potete anche non pagarla

e allora via di nuovo,
verso bilbao
parcheggiare in centro che fino a lunedi non si paga
e cercare da dormire
e trovare la casa multicolore
con la gente che entra senza bussare
ma va bene uguale

e litigare per un kebab
e far pace per un chino
cercando di capirci qualcosa con il basco

e ancora la mattina cn luce forte, e il lungofiume senza fine
architetture improbabili,
prati e parcogiochi che sembrano luna park
e perdersi sulla montagna e tornare indietro
si va a santander.
che non ci piace
e allora giu vino a burgos,
che oggi e festa dicono
y manana no se puede madrugar
e qui si mangia bene e costa poco
ed eccolo li,
el camino de santiago
un pezzo l'ho fatto pure io,
ma c'era una cerveceria
continuiamo dopo...
e la cattedrale gotica,
e il kebab a 3.10
e si va a nanna che domani si rientra

giu giu giu
a zaragoza
col casco viejo viejo viejo
e non si trova da dormire
che non c'e posto per dormire
e alla fine era notte e finalmente lo si incontra
e girar di notte che mi sembra taranto vecchia.
(a proposito zaragoza si legge saragosa.....
.... e zara, si legge sara...)

e domani si torna a sevilla percorrendo la mancia
dove don chijote lottava contro i mulini a vento

corricorricorri, schiva madrid
corricorri
vino a toledo e da li strada provinciale tutte curve tutto buio
meglio della play station

in breve ecco
non so quanti chilometri
non so quanto ho speso
ma questo è anche se di più
ma poi ne parliamo
se ti va