giovedì 24 aprile 2008

analisi antropologiche del parco

giornata meravigliosa
tanta allegria in casa
tanta energia
che rimbalzava
a destra e a sinistra.


Fuori sole ma tanto sole. un sole forte fortissimo. bellissimo. Mattina sveglio, [a proposito cambio di stanza. quella di ora già l'adoro] guardo la mia nuova stanza e sorrido. caffe. succo d'arancia spremuto fresco. recupero la blanquita la mia bici per i viaggi lunghi. La ruota di dietro barcolla e qualche raggio è saltato. ha passato la nottata sulla terrazza. c'erano già 4 bici nel salone. la prendo. una carezza. poi esco dalla porta me la carico sulla a spalla e giu.


mi avvicino dove ho la mia officina di fiducia. calle feria. Il gioved¡ c'è un mercatino delle pulci in calle feria [calle feria: calle significa via come via dante via cesare battisti; feria è come una fiera ma basicamente festaiola dove la gente si ubriaca. Famosa è la feria de abril, qui in sevilla di cui già vi accennai - e qui ci dovrebbe essere un link che porta al post dove parlo della feria però non c'ho voglia di metterlo-]
dove la gente, principalmente zingari vecchietti barboni, ma anche librai, antiquari, spacciatori, mette la sua roba per terra e chi passa può comprare. bueno io non c'ho trovato niente che mi servisse ma ho visto uno che comprava qualcosa.


Arrivo alla officina. la scritta rossa RECICLO su sfondo verde mi dice che sono arrivato. Il ragazzo che aggiustava la bici, che non so come si chiama ma lo chiameremo "il ragazzo che aggiustava la bici", stava giusto salutando una cliente dai chiari lineameni orientali che si portava a casa la sua bici guarita.


Mi chiede 10 euro il ragazzo che aggiustava la bici, ma aggiunge che me la rende lunedi e in verita`per un po' la bici puo andare. controllo nella tasca e i 45 centesimi non rappresentavano un buon auspicio per per aggiustare la bici. lo salutai e tornai a casa.


In realta dopodomani arriva Fabio, e volevo fargli fare un giro in bici per sevilla che è una cosa superiore.
lascio la blanquita sulla terrazza. scendo al locutorio per provare a chiamare Fabio, ma il cellulare è spento. controllo su internet se mi ha scritto qualcosa. niente. faccio un giro per qualche minuto. 22 minuti, 50 centesimi, mi dice tierno, con la sua voce da senegalese ispanoablante e i suoi occhietti da bimbo triste. Parlo un po' con un altro uomo nero che attacca bottone e ci complimentiamo a vicenda per il livello di spagnolo.


torno a casa, spaghetti coi funghi, un po di aglio e prezzemolo... e già sapete. bicchiere di birra. sigarillo.arriva federica. poi alejandra con rocìo. qualche battuta e si mettono in cucina a cucinare. giro un o' per casa e finisco in cucina. cominciammo a parlare del mexico della spagna dell'italia e della germania, passiamo all'antropologia.


passo il pomeriggio a chiacchierare bevendo birra e fumare un pueblo liado. arriva la silvia. oggi è andata a pranzo con una sua amica, la chochito, e il suo amante turco. l'amante ha bisogno di parlare meglio spagnolo e ha chiesto a silvia di inseñarle un po'. super emozionata e contenta. chiacchiera e ora fuori. con questo bel sole.


il guadalquivir è un fiume. cha passa per sevilla. in realtá ce l'hanno fatto passare però va beh da egual.
tutto il fiume è fiancheggiato, dalla parte del centro, di un lungo fiume di circa 4 km tutto al livello del fiume con pista ciclabile e senza macchine. all'altezza di plaza de armas, la stazione degli autobus, c'è un parco. è abbastanza ficino al centro ed essendo la prima zona dove c'è prato al lato del fiume, molta gente si mette li a prendere il sole, bera, fare giocoleria e tutto quello che vi viene in mente quando pensate all':


oOZIOo


in questo parco ci troverete grossomodo gente che vive qui e abbastanza guiri


l'origine della parola guiris è legata indissulibilmente alla dominazione araba. I mori chiamavano guiri gli spagnoli che avevano i tratti somatici e il colore della pelle più chiara. se un mercante arabo incontrava un guiri, sapeva che quel giorno avrebbe fatto buoni affari.

ai giorni sono i sevillani che chiamano guiri gli americani, gli austriaci, finlandesi, insomma tutti quelli biondi bellocci con roba di marca e di chiare origini non mediterranee.


oggi per la prima volta mi resi conto di come, a prima vista sembrava che i guiri si addensassero dalla parte zinistra del parco, verso il centro, mentre alla sinistra beccavi sevillani, universitari, erasmus no guiri, vagabondi etc etc


pensai che sicuramente un contrinbuto a questa divisione era da dare al fatto che i guiris arrivavano dal centro perchè sono li le case dei guiris, mentre tutti gli altri, me compreso, arrivavamo dalla parte esterna

guardai un po' meglio e mi resi conto dell'esistenza di alcuni piccoli gruppi che rappresentava una eccezione. Giovani ragazze bionde sedute alla parte sinistra, giovani coatti sevillani sparsi alla destra della seria "hola canto flamenco quieres fojar?"

per chi conosce lo spagnolo, e buona parte di chi legge questo blog lo sa,


[in realta molti miei amici parlano spagnolo, e forse anche e grazie a loro che ho scelto la spagna come esilio e non altro. loro parlano spagnolo e io non potevo essere da meno, dovevo imparare lo spagnolo. che finchè la gente supponeva che, vista la mia esperienza pluriennale con anglo ablanti, il mio inglese rappresentava qualcosa che mi dava un valore superiore. però ormai la gente si è resa conto che il mio inglesa e fermo al 3 superiore, dovevo recuperare qusto il bonus "lingua conosciuta"]


il significato di questa frase è "ciao io canto flamenco, fottiamo?"
in realtà questa cosa funziona. la maggior parte delle guiri qui ha il sogno di fottersi uno che canti o balli flamenco. è la verita. una volta l'ho usato anche io. e sembrava funzionare. fino a che lei non mi ha chiesto di cantare una cosa. ora è risaputo che le guiri sono stupide, però convincerle che il tamburello è uno strumento tipico del flamenco è la parte più difficile. soprattutto quando si rendono conto che pizzicarella non è una parola andaluza.


Insomma alla fine mi sono trovato a fare i conti con il discorso di culture aperte e culture chiuse.


è chiaro che la maggioranza delle persona, ancora oggi, non è aperta allo straniero e quando si trova in territorio straniero tende a far gruppo con gli altri stranieri più simili a lui.
l'unica cosa che spinge un individuo a mischiarsi con altre culture è il sesso. claro.
e non pesnate che sia una cosa brutta o rara. pensateci. io c'ho pensato nel cammino dal parco all'internet point da dove vi scrivo.


saluti a tutti, dalla meravigliosa citta di sevilla. dove l'ozio, assume colori pastello. e il tempo, ubriaco, è svenuto sul suo stesso vomito


 


 


 

ore 13.00
31 gradi
10 euro per riparare la blanquita
una telefonata senza risposta
45 centesimi nella tasca
22 minuti su internet
3 amici que arrivano nei prossimi 3 giorni
una scelta da prendere
sei sicuro?

lunedì 21 aprile 2008

sole...

un giorno,
qualcuno,
(che potrei essere benissimo io ubriaco, ma non me lo ricordo)
si chiese


"è più facile partire
o tornare?"


poi chiuse gli occhi
e vomitò sul divano


tornò il sole nella capitale andaluza
dopo giorni ventilati e di pioggia
il cielo si apri
e illumino la piantina di edera poggiata sul como
nella camera del nostro eroe.


si avvicina una settimana piuttosto intensa
gente che torna e riempie gli spazi comparititi


 

mercoledì 2 aprile 2008

rivelazioni?

hanno scoperto che sono di più i morti per tabacco e affini,
che quelli morti in incidenti aerei.
e così ho smesso di volare