martedì 22 maggio 2007

noooooooo....

quando si fa una cosa brutta ad una persona a cui ci tieni
e ce ne si rende conto,
[tipo che per un attimo tutto si ferma e in mente c'è l'eco del "porc..."]
si può star male, pensando al dispiacere provocato.
ed è un male che fa male.


ma si può star male perchè l'hai fatto.
come se tutto l'universo stesse li gridando
"nooooooooooo...."
e tu ti senti
stonato
sbagliato
disallineato
"nooooooooooo...."
e tu dici
"nooooooooooo...."
come ho fatto a fare così invece che cosà.


e ci stai male perche l'hai fatto
[o nel caso non fatto]


che poi dopo pensi a quanto l'altra persona ci può essere rimasta male.
e la sensazione di bruttobrutto aumenta ancora.


ma lo star male per la sola consapevolezza di aver sbagliato
è diversa
è più amara.

lunedì 14 maggio 2007

giovedì 10 maggio 2007

anima(ta)mente

che l'anima è mente o cuore?
pesonalmente, sono sempre più convinto..
la prima che ho scritto..

mercoledì 9 maggio 2007

Panorama

Era stata dura la scalata.
il monte,
scalato,
era diventato alla mia altezza,
e tutto il resto,
sotto di me,
era
ora,
in buona parte,
a portata del mio sguardo:
il ruscello, che lasciava intravedere sassolini e pesci grigi, ora era una linea arzigogolata di colore cielo, e l'erba, ai suoi argini erano peli verdi non tanto curati.
La mia sigaretta,
che non c'entrava nulla lissù,
era appena cominciata
e il suo fumo bianco
 saliva su,
facevadue passi
e raggiungeva le nuvole a portata di mano.
vertigini,
io,
le ho sempre avute.
più per gli altri che per me.
e insieme ad amanda,
mi girava un po la testa.
e dovevo smetterla di guardarla per rimanere in equilibrio.
sentivo i suoi sorrisi,
che silenziosi,
descrivevano le'stasi d'alta quota.
un goccio d'acqua.
giu in gola.
un tiro di sigaretta celbrativa,
e ancora acqua.
poi il rumore dello zip che si apriva.
il rumore della busta di taralli che veniva aperta.
la sua mano che,
lenta
frugava al suo interno
e che tirava fuori due zeri,
al peperoncino.
uno per lei.
uno
per me.
le sue dita
che sfioravano le mie labbra
e lasciavano cadere nella mia bocca quel grano
trito,
cotto
e impacchettato.
e il loro sapore,
di QUEI taralli,
mi saziò.
"Che bello quassu" mi disse stringendomi,
alle spalle,
in un rassicurante abbraccio.
E lo stesso panorama davanti agli occhi,
e l'unione dei nostri corpi,
era una sensazione
di quelle rassicuranti.

"Starai con me per sempre?"
"..solo se il tempo si fermasse.."
"cerchiamo di fermarlo allora"
"...che assurdità..."

E scendemmo dal monte,
io da dove eravamo saliti.
Lei
con le mani in tasca,
dall'altra parte,
scomparendo,
ancora una volta,
dalla mia vista.

"AMANDAAAAAAAAAA..."
gridai con il viso rivolto alla lenta 'acqua .
e
sorridendo,
un passo dietro l'altro
la raggiunsi
e ne seguii il corso,
fino al mare.