giovedì 19 febbraio 2009

sarebbe stano

sarebbe strano,
scegliere un piatto dal menù senza sapere
di che si tratti.

ricordare,
- che sempre di ricordi si tratta -
l'idea originale,
quella che realmente
ha reso la tua vita quello che è
(lo que sea)

ridipingere la propria stanza,
appena affittata,
di un colore di cui ignoravi l'esistenza,
ma che qualcuno ti descrisse
e che chiamò
OCRA


non suggerire la risposta,
al tuo compagno di banco,
interrogato a sorpresa
(per base la stessa base e per esponente la somma degli esponenti)
in quanto insicuro,
sulla correttezza
della risposta stessa.

inseguire,
con un cappelino in testa,
di quelli con la visiera,
una ragazza solo per sapere dove va,
e scoprire che entra in chiesa.

piegare meticolosamente,
innumerevoli maglioni,
individuando fittizie linee di confine,
tra ciò che va su,
e ciò che va giù.

sorridere,
anzi ridere come un pazzo,
per qualcosa di inaccettabile,
inspiegabile,
assurdo,
considerando inconscialmente la risata,
l'unico mezzo per non essere costretti
a rifiutare quel pensiero,
anzi,
per accettarlo
(senza metaccettarlo)

perdersi,
senza seguire una mappa,
senza guardare una bussola,
senza leggere il nome della via,
e sentirsi frustato,
perchè si vorrebbe stare a casa.

perchè ascoltare,
a volte,
e il miglior modo per stare zitti
.

martedì 3 febbraio 2009

fuoco ricco

non ricordo,
se già vi ho parlato di ricordi,
e della mia poca capacità a ricordare.
chissà perchè...
ma ho appena smesso di ricordare che,
ieri sera,
nel intervallo di tempo
tra la luce spenta e la perdita onirica di coscienza,
col pensiero componevo le prime pagine di un mio nuovo romanzo,
e parlavo dei ricordi.

Erano pensieri spontanei, liberi e sciolti.
che si mettevano in fila, uno dietro l'altro
descrivendo un profilo definito e benevolo
che avrebbe spinto il lettore a immergersi nella lettura.

chiaramente già è tanto che me lo sono ricordato,
l'evento dico, e in parte anche il suo profumo.
Ma proprio non ricordo null'altro