mercoledì 28 febbraio 2007

volevo lasciarti [questo commento...]

[visto che non scrivi tu scrivo io]
è una lotta.
ma di quelle dure.
me contro me stesso.
c'ho voglia,
ma non voglio.
[devoresisteredevoresisteredevoresistere]
perchè se lo faccio poi,
[giassòdovenandrò]
so che me ne pento.


ma quanto durerò ancora?
quanto ancora?
[resistiresistiresisti]


ma chi me l'ha fatta fare a cominciare?
che cominciare è difficile
[è vero, è difficile]
ma ricominciare è ancora più difficile
[non è vero, è più facile]


e allora perchè barcollo
[perchè sono ubriaco, non percepisci il mio alitoetilico?]?
perchè ci ritorno
[tutto torna]?


un altro bicchiere
e tutto scorderò


garsòn!


[ogni riferimento a


paranoie,


statodanimo,


stordimento,


paura


è puramente,


ed eventualmente,


casuale]

precipit[oso?]

precipitoso
oggi mi sento
decisamente
precipitoso
nel senso che
volentieri
e con costante lentezza
[anche se le leggi del moto me lo impedirebbero]
precipiterei
ad occhi chiusi
a braccia aperte
con bocca sorridente


chiaramente senza schiantarmi al suolo
[che non sarebbe carino nei confronti del suolo]


magari rimbalzando
per ritrovarmi chissàddove
ad incontrare gente
a passeggiar per vicoli sconosciuti
magari in un posto al sole
[che non sia su rai3, s'intende]


o magari bucandolo il suolo
[tranquillo suolo, si fa per dire]
e ritrovarmi dall'altra parte del mondo
[che poi se il mondo fosse piatto ci sarebbe comunque la legge di gravità..?]
che poi quando si pensava che il mondo era piatto
mi sa che sotto non c'era un vero e proprio mondo vero?
magari c'era un'altra
tipo
dimensione
embè io là volevo stare oggi,
appeso da qualche parte
e poi lasciarmi andare
e precipitare
[nel caso la gravità non avesse cambiato verso]
nuovamente
in quello che ci sarebbe
[se il mondo fosse stato piatto]
li di sotto...
che chissa se sotto sotto
ci sarebbe stato un altro suolo...




...ad aspettarmi...



martedì 27 febbraio 2007

mista[ke?]

c'è sempre grossa soddisfazione
nello spa sbah sbagk sbagliare.
intendo quando si sbaglia e si è convinti di aver ragione.
e si pensa
"non c'è ombra di dubbio... sono gli altri che sbagliano"
e continui a percorrere la stessa strada.
e continui a fare lo stesso errore.
e continui a pensare che siano gli altri a sbagliare.


poi ad un certo punto il gioco svanisce.
il folletto dell'ignoranza tira fuori,
dal suo sacchetto con le stelline,
la verità.
un pezzetto alla volta.
piano piano piano.


e tu
piano piano piano
cominci a raccogliere i pezzi.
e anche quando mettendo insieme i pezzi leggi la scritta.
"hai sbagliato",
tu continui a pensare
"non c'è ombra di dubbio... sono gli altri che sbagliano"


e allora vai da Dio e gli dici.
"Dio,
io non ci posso fare niente,
sono gli altri che sbagliano"


e Dio,
sotto i suoi baffoni belli sorride e ti sbuffa la nuvola dell'umiltà,


che ti colpisce in piena faccia..
ti si appanna per un attimo la vista, un colpo di tosse e poi tutto torna chiaro,
i muscoli si rilassano
e a quel punto dici
ok..
...
ricomincio

lunedì 26 febbraio 2007

Marea

facciamo che ti amo
facciamo che me ne frego e ti amo
facciamo che anche se tu non lo sai se mi ami, io ti amo
e ora?
che succede?..
o meglio
cosa dovrebbe succedere?


facciamo che non te l'ho detto che ti amo
[che in fondo non te l'ho detto]
allora
facciamo che non me lo sono detto che ti amo..
facciamo che ci amiamo ma non ce lo diciamo
va meglio?


facciamo che quando ti guardo così [] significa che ti amo
facciamo che dopo che dici una cosa e io sto zitto e respiro vuol dire che ti amo


[però non ti addormentare..no..non farlo...noooooooooo]


Allora facciamo che se tu dormi e io ti guardo così [] e sto zitto vuol dire che ti amo
si, mi sembra la soluzione migliore


[...come ti chiami scusa... che non mi ricordo...]

mercoledì 21 febbraio 2007

vorrei

vorrei la barba lunga
a volte riccia
a volte liscia
magari bianca..
..ma sarei vecchio


vorrei i capelli liberi
crespi ricci
che conservano dentro sé ricordi di ieri


vorrei pelle liscia
con qualche ruga di sorriso
che quando sorride diventa profonda
e quando sei abbronzato
sembri un contadino


vorrei vestiti comodi
puliti
invece che vestiti scomodi
e sporchi, perchè comprarne un altro costa troppo


vorrei che la gente mi dicesse grazie
per l'aiuto che do
perchè glielo do gratis
magari in cambio di un vasetto di melanzane sottolio


vorrei camminare e guardarmi intorno
vorrei gli occhi lucidi
commosso da quello che vedo


vorrei che la mimosa fosse primavera
e non bestemmia per l'allergia


vorrei svegliarmi e chiedermi curioso
chissà cosa farò oggi.


vorrei vedere tutti gli amici
quando voglio
quando vogliono
e tornare a parlare di quant'è bella la vita
e quanto è bello volersi bene


vorrei un pentolone pieno di pasta
che basta per tutti, sempre
anche a chi arriva all'ultimo e dice
"no, grazie, senno voi non mangiate"
ma il piatto è pieno anche di fronte a lui.


vorrei vinicio che suona e beve e parla con noi
invece di vedere il suo nome sul display del mio pacchetto di musica


vorrei camminare sotto il sole
e accorgermi di lui anche con gli occhi chiusi


vorrei aprire le orecchie
per sentire i consigli del mondo
e fregarmene di quello che si dice in giro


vorrei essere solo
a godermi tutti quanti
e suonare i tamburi nel parco
e bere vino dalla bottiglia
e passarti la bottiglia
in giro...


vorrei ma mi ritrovo qua
a dire
e non fare
perchè ho scelto così


vorrei aver scelto altro


(certe canzoni di vinicio mi rendono profondamente malinconico)

martedì 13 febbraio 2007

come far sbellicare dalle risate una che torna da una trasferta terribile in cui per giunta non ha potuto visitare il mio blog

tornando a casa da una giornata a vendere case, (che tralaltro mi ricorda quando le cercavo io e pensavo "anvedi sto ragazzetto in giacca che mi vuole rifilare 'sta sòla")  del resto pur di dimenticare amanda mi metterei anche a spalare diamanti in costa d'avorio, son salito alla fermata della metro di centocelle cercando di superare i quintali di personaggi informi che tornavano a casa dopo l'ormai rituale shopping del mercoledi pomeriggio, per i viali illuminati e pieni di odore del quartiere ristrutturato.



Anvedi chi ce sta! IT, il cugino del nipote del maestro di canto lirico di Amanda... da quanto tempo...



IO - "Ciao! a cume ti va la vita?"
IT - "Ma sei tu, da quanto tempo...ma come cazzo sei vestito??? mi sembri cambiato"
IO - che ci vuoi fa... ma del resto l'abito non fa il monaco...
IT - ma manco il monaco fa l'abito... si rivolge in sartoria, credo..
IO - ....?
IT - ....!


IO - già..carino questo cappello... all'ultima moda.. davvero spaziale!!
IT - me l'hanno regalato, e io me lo metto... tiene caldo
IO - del resto a caval donato non si guarda in bocca..
IT - ebbè, prova a mettere le dita in bocca ad un cavallo non domato... prima ti stacca un dito e poi ti prende a calci!!!
IO - ...???
IT - ...!!!


IO - mmmm...ma a te come va?
IT - tranquillo.. mi sono svegliato ora
IO - ma sono le settedisera!! non concludi granchè nella vita se ti svegli a questora
IT - e chi l'ha detto??
IO - beh, il mattino ha l'oro in bocca..
IT - beh, evidentemente è uno Zingaro..
IO - ...??
IT - ...!!


IO - ...beh
IT - e tu hai concluso qualcosa oggi?
IO - niente di chè, sono stato tutto il giorno col capo che stirllava a destra e a manca... sta sempre incazzato
IT - eh... la gente incazzata è pericolosa
IO - beh vabbe però can che abbaia non morde..
IT - si vabbe ma rompe i coglioni lo stesso!!!
IO - ....?!?
IT - ...!!?!


IO - ..e niente.. ho cominciato questo nuovo lavoro
IT - e ci devi andare vestito così?
Io - ..chi l'avrebbe mai detto cinque anni fa,vero? del resto, la vita è come una scatola di cioccolatini
IT - e sì, c'è gente che che non assaggia per paura che sia merda..
IO - ...!?!!???
IT - ....!!!!!!?!


Io, mi guardo intorno vago - mmm vabbe io scendo alla prossima
IT - Allora ci si becca in giro, del resto "se il mondo fosse piatto sarei una tartaruga...", eh eh eh!
Io - già...


e scesi sconsolato.. mi tolsi la cravatta e la lasciai precipitare in un bidone.. mi mancava quella gente...


 


 

domenica 11 febbraio 2007

ALTI bassi

a volte
ci si sente
tanto forti, e così conoscitori dell'universo
che tutto quello che accade
rientra perfettamente in ciò che il tuo modo di vedere il tutto
che quasi avresti potuto prevederlo,
se effettivamente la previsione non fosse apparsa nei tuoi pensieri
A volte ci si sente
come al centro di tutto l'universo
è allo stesso tempo così piccolo
che alla fine non hai paura di fare qualcosa sbagliata
perchè se impari dagli sbagli
tutto l'universo avrà pietà di te
e allora tutto ritornerà facile, più facile di prima
A volte ci si sente come sopra un palco,
come artista o come sacerdote
sapendo che le persone di fronte a te
pendono dalle tue labbra
perchè qualunque cosa dirai
sarà detta con la voce dell'universo
A volte succede
che ringrazi mille volte
per tutto ciò, anche la cosa più piccola e insignificante,
che ti arriva fra le mani,
e ogni dono che dalle tue mani parte
sarà codiviso da tutto l'universo
e quando ti tornerà
avrà valore mille volte superiore
A volte succede
che tutto ciò che fai ha un significato
e per questo sorridi
e contibuisci con tutto il cuore
di renderlo migliore, di arricchirlo
con ciò che nelle tue tasche è conservato con cura


e l'universo canta con te
le mille canzoni del destino
passate presenti è future
e miele sgorga dalle giornate
e il sorriso è la preghiera
della buonanotte


Ma a volte
ci si sente
tanto deboli e spaventati
che tutto quello che accade
ti scivola addosso e nel rifiuto di farlo proprio, entusiasmandosi,
appare banale e a volte inutile
e il viso rimane impassibile ad ogni espressione
A volte ci si sente
su un altro pianeta
osservatori distanti di ciò che accade
e quasi consapevoli della propria impotenza
che porta inevitabilmente a profonda indifferenza
è nulla ha più significato o tracce di interesse
A volte succede
che si vedono colpe in tutti
e chi ti circonda appare ostile
e allora è meglio rimanere a letto
e avere a che fare solo coi propri sogni
che al mattino appaiono scompaiono
lasciando amaro in bocca
A volta succede
che allora è meglio non pensare
concentrarsi su qualcosa di finto
che sai che non ha nulla a che fare
con la realta penosa
e il cervello è rinchiuso in risate
e storie strane
A volte succede
che metti a tacere
la voce che dall'universo prima era così chiara
perchè quello che ti dice ora non va bene
perchè bisognerebbe cambiare tutto
e quelle idee che ti sembravano così nitide
ora sono irrealizzabili
che senso avrebbe...


e nell'oscillare delle corde
la chitarra lascia vibrazioni acute
e la gola è troppo secca per starli dietro
e cerchi qualcosa che ti dica
che il tempo scorre comunque
perchè è così immobile ciò che la mente percepisce


poli opposti, o forse coincidenti
a volte solo inesistenti
il giorno e la notte
e solo questione di posizione
e se la pista fosse un cerchio
non finirebbe mai

mercoledì 7 febbraio 2007

Inaugurazione

era arrivato il momento.
che poi quando metto in ordine io sconvolgo tutto.
però il risultato mi piace.
del resto ogni scarrafone...
apparentemente inquietante ma alla fine organico.
spero che il buon vecchio Escher non si dispiaccia,
ma lui è il mio preferito. senza dubbio. e lo dedico a lui. io nell'estetica arranco. e dunque anche nella grafica. e mi sono rivolto a lui.
ma vabbe... si vedrà...
del resto...
non c'è niente che sia per sempre..
(parafterhausando)




e di certo il blog è la massima espressione del cambiamento.
almeno pe'mme..almeno pe'mmo


lunedì 5 febbraio 2007

..ori..gin...

togliamo la cintura. forse è meglio.
mi sono ricordato. ogni tanto i ricordi mi tornano. o arrivano. che ne so. ma mi capita. e allora c'è l'eco all'altezza della fossa in mezzo al petto.
(sembra bruciore di stomaco ma non lo è)
quella voglia di rincorrere le parole. andarle dietro e farle correre di più.


sono più veloci loro. sei piu veloce tu.


che poi è come quando si è bambini che non perforza bisogna correre per arrivare da qualche parte.
 ma solo correre per rincorrere e fare cerchi e saltare e fermarsi di colpo aspettando che l'inseguitore, preso dalla foga del raggiungerti non riesce a fermarsi.
a malapena ti prende la maglietta e te la tira e forse si strappa..
ma la maglietta non sei tu.
e fuggi via.
ma le parole non hanno la maglietta.
(o forse si).
E allora
corrocorrocorro
dietro pensieri che sono parole appena quel poco per essere riconosciuti.
Che poi scrivere a penna mi rallenta
perche poi i pensieri nascono incomprensibili si trasformano in comprensibili vestiti di parole ma poi se le scrivi e la tua è una grafia brutta


[ma talmente brutta che alla scuola elementare la maestra tutta allarmata dice alla tua mamma, ancora più allarmata "signora, dovrebbe portare suo figlio da un grafologo..."solo perchè su "scuola oggi" di ieri parlavano del grafologo e TU, lurida stronza, che fumavi 7 merit all'ora davanti ai bambini che stavano li e tossivano ma non potevano dir niente alla maestra, e che quando si mettevano le mani nel naso e poi passavano le mani sotto al banco per appiccicarci la caccola tu alzavi lo sguardo in mezzo al tuo caschetto biondo alla raffaellacarra e strillavi come un ossessa "TU PORCO MALEDUCATO! VATTI A LAVARE LE MANI!" e nessuno ti diceva "TU STRONZA MALEDUCATA SPEGNI QUELLA CAZZO DI SIGARETTA CHE MI STAI UCCIDENDO!"]


e i pensieri ritornano incomprensibili. e se provi a rileggerli noncapisciuncazzo.
E viene lo stimolo a fermarsi e rileggere tutto ma no...
sennò i pensieri fuggono e non ritornano e gli hai persi,


NO!


 quei pensieri devono essere raccolti e LA'! fissati da qualche parte.
e va bene così.
ci si stanca se si è fuori allenamento.
Ma quando corrono i pensieri devono essere rincorsi.
Quando sono fermi, allora, bisogna girarli intorno.
e fissarli.
e aspettare.
perchè poi trovi la visuale più bella ed è quella la parola per descrivere il pensiero.
senza fretta. senza fretta.
  ...
  ...
  ...
........
 ......
  ...
   .
.....EnTropIA.....

La cintura

Svegliarsi la mattina
e sbroccare perchè non si trova la cintura.
si quell'affare di cuoio col metallo ad un estremo
che serve a non far calar le braghe.




Beh già stamattina poca voglia di interrompere quel flusso meraviglioso di endorfine,
legato al rigirarsi a destra e sinistra nel letto, con la tapparella alzata e il sole caldo caldo che faceva bonjour! al qui presente.



Ma era già tardi e allora su, sveglia. niente doccia che l'hai fatta ieri (e farsi la doccia tutti i giorni beh...secondo il qui presente non deve fare proprio bene...anche se l'acqua sul corpo ancora rintronato dal sonno è una gran bella sensazione)


e allora che pantalone che camicia che maglione?
marrone celeste verde
scarpe?
nere
dunque la cintura la cintura...
dovecazzo è la cintura?
per terra
nell'armadio
nel cassetto
sotto al letto
sotto il cuscino
nell'armadio
per terra nel cassetto
nell'armadio....
dove cazzo l'ho messa?
maledetti folletti
quasi bestemmio
ma prima delle 12 non si fa...
cassetto
armadio
porc...
armadio....
ma a cosa cazzo mi serve la cintura???
ma è possibile stressarsi per una cintura???
respiro...
oggi niente cintura...
i pantaloni tanto non cascano
(e dai che per cascare dovrebbero essere almento 3 taglie in più)
ok le mie marmoree chiappe avranno apparenza penalizzata causa pantaloni un po' scesi...
ma suvvia... ho altre qualità!
(ma guarda che capelli che c'ho stamattina)




fermati.
ragiona.
ora scendiamo
e ti compro un cornetto.
(quello alla crema tipo crostatina?)
quello
(si si si!)
però poi ti compro anche l'internazionale,



che magari ti rendi conto di quali cazzo dovrebbero essere le tue preoccupazioni appena ti svegli.....


ma guarda te se uno si può stressare per...



LA CINTURA!


venerdì 2 febbraio 2007

Sulla strada

dodici giorni fa percorrendo quel pezzo di tiburtina che dalla sopraelevata di ponte mammolo arriva a panorama, incastrato tra pietralata e colli aniene, mi ricordai di aver fretta, e il mio passo da calmo si fece ansioso.


Ero stato invitato a cena da Crodino, arguto muflone sardo, dall'ironia pirandelliana, e con gli occhi puri come quelli di un bimbo sulla neve.


Nonostante il tragitto fosse breve, assecondai la mia vana intenzione di smettere di fumare (da quando amanda era sparita consumavo una media di 17 sigarette al giorno) mi misi a masticare un mix di caramelle (tictac, mentos, morositas e delle praline di non so che tribù peruviana che dal nome lasciava intendere che fossero a base di cocacola, anche se la parola cola non era chiaramente mensionata) che personalmente avevo idato e che aveva la doppia funzione di rinfrescarmi l'alito, peraltro sconvolto dalla caponata di pranzo e dalla merenda a base di


pane delli mashculi


(fetta di pane possibilmente di ieri con ricotta forte (tralaltro utilizzato come veleno per elefanti in india), peperoncini di zia concetta l'emigrante (attualmente abitante a Paola Jonica e proprietaria della ditta "fuego calabro - prodotti per sessualità inibite") e acciughe sotto sale gran riserva 2001, anno in cui per errore nella "capasa" delle alici l'ammiraglio versò olio di semi rari e vari usati per la ormai storica notte del "fritto-mischio-quel-che c'è 2001" passata alla storia per la quantità di pastella utilizzata (quasi 26 kg di farina di semola) e per l'innovative triglie all'ascolana (trigliette da 200gr che ancora vive venivano ripiene di olive, capperi, carne trita soffritta, broccoli e formaggiodifossa, soffocate nella pastella e fritte per circa 20 min) inventate per l'occasione dalla nonna dell'ammiraglio, defunta ormai da 15 anni e apparsa in un sogno ad occhi aperti al sottoscritto figlio dell'ammiraglio e attualmente privo di fegato; la seconda funzione non me la ricordo, ma c'era, giuro che c'era.


Tuttavia dovetti raddoppiare e triplicare e così via le dosi di caramelline perchè il mentolo rilasciato veniva in successione colpito alla nuca dal peperoncino, bloccato alle spalle dalla ricotta forte e colpito ripetutamente dall'aroma di alici. Così all settima scarica di caramelline l'intervento delle mentine peruviane, i cui effetti collaterali definiti dal produttore come "conati con selezione all'uscita", estirparono il problema alla radice, e così il pane degli mashculi dopo aver costruito una favelas multietnica nei pressi del colon, fu sgomberata dai gruppi armati peruviani e la favelas rasa al suolo dall'effettto combinato mentos-morositas.


poggiavo ancora la mia mano sul gardreil-marciapiede proprio nel punto in cui la strada si allargava in una strepitosa shikan dove il semaforo era stato sequestrato da un gruppo di ribelli biker che li nei pressi avevano la sede operativa, e li le macchine potevano raggiungere i 230km orari e più di qualcuno aveva lasciato buona parte dei pneumatici sul marciapiede che faceva da gardreil quando sentii una voce...


- tuto bene? qui essere pericolosa avere conati, rischi di essere schiacciato da pazzi con macchine superveloci


- si si... e lu pane delli mashculi ca c'aveva da fa' du passi e che io ho lasciato andar ma tutto e bene quello ca finisc'- e dopo aver lasciato l'immagine del pane che corrodeva l'asfalto alzai gli occhi.


Incontrai quelli celesti e totalmente privi di colore (?) di una giovane donna dai capelli biondi e del tutto comperti da un fazzoletto verde sole che ne impediva assolutamente i movimenti. La giovane era tutto vestita di verde tranne le scarpe, anch'esse verdi ma con il tacco alto.
 Immaginai, maliziosamente, che dovesse una del gruppo di Rocco il Koala, noto protettore di donnine bolshefiche emigrate in italia alla ricerca della propria strada. se quella fosse la sua strada oppure no io non lo sapevo ma di certo ora aveva la sua strada




(...continua...)