venerdì 31 luglio 2009

dardellei

Ricapitolando,

non pensare che,
siccome il tuo capo informale,
ti dice che puoi dargli del tu
tu ti debba sentire legittimato
 a mandarlo a fanculo,
senza incorrere in una sua,
formale,
reazione.

E non pensare che
  il cameriere del bar,
poiché durante l'ordinazione ti ha dato del lei,
non si senta autorizzato,
a causa del tuo fare sgarbato,
 a sputarti nel caffé.

sabato 18 luglio 2009

Diario di un guardiano notturno

Effettivamente nella settimana di affiancamento non era mai sorto il problema. Eravamo in due e se uno doveva pisciare, c’era comunque l’altro a mantenere la posizione. Ma ora che sono solo? Mi scappa da pisciare che non l’acchiappo, ma non posso allontanarmi. Che guaio.


Potrei chiamare il mio collega, Cristiano, lui è qui già da qualche mese e forse gli sarà capitato. Ma cosa gli chiedo "Ciao Cristiano ascolta, ho cominciato il turno di notte e mi è capitata un’urgenza..." ma no, mi prenderebbe in giro è lo direbbe anche agli altri, diventerei lo zimbello del gruppo. No no, forse sul manuale interno delle procedure c'è scritto qualcosa. Vediamo.. indice, ecco qua: premessa, ambito di applicazione, accesso ospiti bla bla.. In caso di furto badge, bla bla, accessi non autorizzati, ricevimenti pacchi bla bla, ecco qua: casi di emergenza, pagina 3.


In caso di arresto ascensore, incendi, black out, sequestro, attacco terroristici, terremoti alluvioni... se non mi decido l'alluvione arriverà nei miei pantaloni..


Vediamo allora, forse potrei chiamare il mio responsabile il ten. Argento Pietro, trentadue anni di onorata carriera da guardia giurata e ora responsabile operativo della SegurWorld, Lui sicuramente saprà cosa fare in casi come questo.


E questa che vuole? Che ci fa qui a quest’ora.


Ha dimenticato il cellulare su? Io non sono autorizzato a far entrare nessuno dopo le 22.00. Ma lei lavora qui? Mi fa vedere il badge? [cazzo è uno verde, lavora ai piani alti, forse è la segreteria di qualche direttore. Che faccio?] Signorina, ma non può venire domattina e lo recupera? No signorina non si alteri non è il caso [cazzo questa è proprio una gatta da pelare.. forse dovrei chiamare Cristiano] no signorina non sono agitato. io mantengo la calma [perchè mi agito? e vorrei vedere lei a star qui e non poter andare a pisciare... aspetta però, forse mi è venuta una idea. Sono un genio.] Signorina ma si ricorda la stanza dove l'ha lasciato? All'ultimo piano? Nell'ufficio 707 [direzione marketing... lo sapevo] nel primo cassetto della scrivania, della segreteria? ah nell'ufficio del direttore… della direttrice? ah lei è la direttrice marketing? ah. Beh signorina allora facciamo così, lei rimane qui e mi aspetta e controlla che non entri nessuno, io vado a recuperare il cellulare e glielo porto giù. Però mi deve lasciare il badge. Giusto per sicurezza sa, mi devo coprire le spalle nel caso lei, non so, non fosse chi sostiene di essere. Sa io faccio il turno di notte e non l'ho mai vista. [e se t'avessi vista, beh me lo sarei ricordato... ] Allora siamo d’accordo lei mi lascia il badge e io vado a prenderle il cellulare: 707 primo cassetto. Ecco. Allora torno subito. Mi raccomando se arriva qualcuno lo faccia attendere che torno subito. Beh signoria, se è un ladro non so, si metta a urlare, non vorra mica che le lascio la mia pistola di ordinanza. E se non le dispiace ne approfitto per prendere anche un caffé alla macchinetta, sa devo rimanere fino alle 6 di domani mattina. Certo che faccio in fretta...non si preoccupi.


Beh ho risolto il problema pisciata. In realtà dovrei sottoporre la problematica al ten. Argento visto che mi potrebbe ricapitare. E ho avuto pure il tempo di passare dalla macchinetta. Però, che schifo questo caffé. La prossima volta prendo un te che forse è meglio. Sono due ore che sto qua ed è già il secondo caffè. Non mi fa bene. Già di suo, il turno di notte mi rende nervoso. Non che sia mai capitato qualcosa di pericoloso, ma non si sa mai. E poi è la mia prima settimana e non vorrei fare qualche cazzata proprio ora.


Almeno potevano mettere un computer nella guardiola, così mi sarei potuto controllare Facebook e magari distrarmi un po’. Ma niente computer, niente televisione, niente radio. Lo dice la procedura. Che poi la procedura l’ha scritta il ten. Argento e lui lo sa come si fa questo lavoro. Lui era di guardia alla banca di fronte la stazione, quando ci fu quella bomba un po’ di anni fa. E lui dice di averlo visto il tizio che ha messo la bomba. E voleva anche fermarlo, ma non poteva mica lasciare la banca dove faceva servizio. Ma l’ha visto e forse ha anche aiutato la polizia ad individuarlo. Non credo fosse un Italiano. Doveva essere uno dei primi terroristi in Italia. E se Argento dice che è meglio non avere distrazioni, beh evidentemente ha un buon motivo per dirlo.


E’ quasi ora di fare il giro ai piani ed è la cosa che mi piace di meno di questo lavoro. Ma dovrò farmelo piacere che è quello che farò per il resto della mia vita.


Beh, sempre che mi facciano l’indeterminato, certo. Per ora c’ho un bel contratto di formazione. Contributi, tredicesima e per due anni potrò stare tranquillo. Certo, la vita qua costa di più rispetto al paese, ma forse riesco a prendermi un bel appartamentino in affitto, magari non proprio in centro ma non troppo fuori. E forse a quel punto Marta ritorna con me. Che secondo me m’ha lasciato perché non c’avevo il lavoro e lei voleva andare via da casa dei suoi. Vedrai come corre ora che mi sono sistemato. Certo, mi hanno detto che all’inizio farò principalmente turni di notte, ma che col tempo mi metteranno fuori dalle banche. E lì è proprio il massimo. Ti pagano bene, fai gli orari della banca. E sei un guardiano serio. Però ora mi tocca fare il guardiano in questo palazzo. Due piani di parcheggi sotterranei, otto piani e quasi cento stanze. Anche se il più strano è il quarto piano.


Un intero piano senza né muri né corridoi. Un’enorme stanza con un sacco di scrivanie e computer. “L’open space del call center”. Forse riesco a trovare un lavoro pure a Marta, si sa che alle donne piace stare al telefono e infatti i colleghi del mattino mi hanno detto che sono tutte ragazze che lavorano lì. E sono una miriade, tutte che stanno al call center. Magari tra un po’ capisco chi è che assume e gli parlo di Marta. Forse era la signora di prima che se ne’occupava. Beh me lo devo ricordare.


Il giro dei piani per me, che fino a 14 anni avevo paura del buio, non è proprio il massimo. E finché si tratta di stare nei corridoio va anche bene, uno sguardo, una controllatina e il gioco e fatto. Ma il quarto piano e i parcheggi, per me sono una tortura. Tanto lo so che non ci troverò nessuno. Al passaggio di consegna l’altra guardia (com’è che si chiama? c’ha un nome meridionale Cucullo, Barretta..Boh) mi ha detto che sono usciti tutti, quindi è tutto vuoto. Ma sai com’è, si sentono tante storie strane in TV e non vorrei proprio trovarmi di fronte un pazzo serial killer chessò…che ammazza le ragazze dei call center o un terrorista che prepara l’esplosivo per un attentato. E questo sarebbe il meno peggio. Che ce l’ho a fare la pistola di ordinanza? 2 settimane di addestramento al poligono sembrano poche ma quel che c’era da capire l’ho capito. Carica, togli la sicura, spara. BUM. E povero lui chi ti sta davanti. E non c’è problema.


Ma metti, che ne so, che mi appare un Alieno che mi vuole rapire e solo con lo sguardo mi blocca tutti i muscoli e non posso sparare? O metti che incontro un fantasma, uno spirito, si roba che non si può ammazzare con la pistola? Si lo so che non tutti sono malvagi, ma metti che mi becco uno malvagio? Che mi squarta o che ne so che mi fa? Cazzo, ci vorrebbero i ghost buster o Dylan Dog, eh eh eh, peccato che sono solo personaggi di fantasia.


Beh è ora del giro e io con tutti sti pensieri mi sto cagando sotto ancora prima di muovermi da ‘sta guardiola. Cazzo. Magari mi fumo una bella sigaretta che magari mi distraggo.


Mi manca solo l’open space i sotteranei, ma m’è venuta sete. Giro agli altri piani completati. A parte qualche luce accesa e un paio di finestre aperte tutto ok. Ora bevo un po’ d’acqua e faccio il giro del quarto e dei parcheggi. Cazzo, non c’ho proprio voglia.


Magari faccio una telefonata a Marta e le dico del lavoro, così mi distraggo un po’. Cazzo ma sono quasi le due. Starà dormendo, o magari sta ancora al bar, a fare la troia con qualcuno. Le faccio uno squillo: se mi risponde la chiamo, senno vuol dire che sta dormendo… Sta dormendo il cazzo! Se non mi risponde è perché sta facendo la troia con qualcuno. Allora le faccio uno squillo, se non mi risponde la chiamo. E se mi risponde? La chiamo uguale… tanto vale chiamarla direttamente. No, però se la chiamo e lei sta con le amiche penserà che penso che lei sta con dei maschi e faccio la figura del coglione. Vada per lo squillo.


Ce l’ha spento. Cazzo. Che vuol dire? Starà facendo la troia con qualcuno, magari con l’albanese che lavora al mercato. Magari chiamo Giulia. Lei lo saprà dove sta.


Pronto Giulia. Ciao sono Romeo.. come chi? Quanti Romei conosci? Romeo del paese! [Questa è proprio rincoglionita] Si io, brava.. Come? No non è successo niente. Ma che c’hai alla voce? È strana.. [questa mi sta nascondendo qualcosa] Ascolta ma sai dove sta Marta? Ho provato a chiamarla ma c’ha il telefono staccato. Sai con chi sta? Come? Si lo so che sono le due di notte. E’ che sto lavorando e volevo chiederle una cosa. Sai sto lavorando a… come? Lo so che la gente a quest’ora dorme. Infatti volevo farle uno squillo, ma c’ha il telefono spento, e magari pensavo che tu potevi sapere… Ah ma dormivi? Quindi non stai con Marta? Ma sai dov’è?....pronto!....pronto!


Ma che ha fatto, ha chiuso? Ma questa è scema. Ora la richiamo.


Ma che fa m’ha chiuso il telefono in faccia.


E ora l’ha staccato proprio.


Sta ragazza è proprio scema. E m’ha fatto agitare. Ma forse s’è arrabbiata che l’ho svegliata. Eh si, quella s’è arrabbiata che l’ho svegliata. Che se stava con Marta me lo diceva. Vabbè mi fumo sta sigaretta e poi vado giù al garage.


Il parcheggio è vuoto. C’è solo l’auto aziendale. Chissà chi la usa.


Mio cugino, che lavora in un ufficio a Roma, mi ha detto che chi usa l’auto aziendale non paga neanche la benzina. Gli danno dei buoni benzina a carico della società. E se ne può andare dove vuole senza cacciare un soldo di tasca sua. Ma deve essere uno importante se gli danno la macchina. E chissà se, che ne sò, fa un incidente e ammazza qualcuno, come va a finire; se ci va di mezzo lui o l’azienda. Devo chiederlo ai colleghi che vanno di pattuglia.


Forse un giorno pure io andrò di pattuglia. Con la macchina della ditta con tutte le scritte e la sirena. O la sirena non c’è. Non mi ricordo, mi pare di sì. E comunque non è un’alfa come quella della polizia, ma fa il suo effetto uguale. Mi sa che puoi pure andare sulla corsia degli autobus e parcheggiare in posti riservati. Che figata. Anche se non ci puoi portare in giro chi vuoi. La gente che c’è dentro è sempre in divisa e se ti beccano che ti fai un giro con qualcuno, tipo con la tua ragazza, mi sa che ti fanno rapporto. Non è come l’auto aziendale.


Le tre e mezzo. E tutto tace. Mi rimangono tre sigarette fino alle sei ma c’è il self service qui di fronte.


Che poi il problema che mi ero fatto per andare a pisciare era una cazzata. Posso sempre dire che sono andato a fare i giri ai piani.


E chi lo può sapere che io invece ero andato a pisciare. Chiudo la porta della guardiola a chiave e via. Se quando uno torna c’è qualcuno alla porta posso sempre dire che ero a fare il giro… anzi la “ronda” che così si chiama nel gergo tecnico…”ronda” o forse “ronda ai piani”… no no “ai piani” no che c’è pure il garage. Quindi “ronda” e basta. Però mi manca sempre il quarto piano. Che palle. Mi fumo un’altra sigaretta e poi vado.


Magari compilo il rapporto di fine turno. Si lo so che mancano ancora due ore al fine turno, ma magari lo preparo. Si faccio la brutta copia. Come ai temi a scuola. E poi quando manca un quarto d’ora lo ricopio. E poi faccio il giro al quarto. Dunque vediamo…


Prese le consegne dal collega [come si chiama? dov’è la lista… boh] del turno precedente. Chiuse porte sul retro e allarmati ingressi B e C. [lo scrivo della tizia del cellulare? Ma no meglio di no] Effettuato giro [anzi no] effettuata ronda ai piani [al quarto ci vado ora] e ai garage. Tutto normale. Passaggio di consegna al collega del turno di mattina.


Perfetto. Manca solo il giro al quarto. E sono le quattro. Che coincidenza. La ronda al quarto alle quattro. Chissà che significa. Ma no, non significa niente. Mio nonno è nato il 3 marzo 1933 che poi è scritto 3/3/33 ma non significava niente. È morto il 16 gennaio 2004 e il tre non è apparso più. Anche se effettivamente ha avuto tre figli. Anzi. Tre figlie femmine. Ma è una coincidenza pure questa. Vabbe magari aspetto le 4.30, che differenza fa. Niente. Aspetto mezz’ora e vado. Si ci vado.


Licenziati in 500” dice il giornale ormai di ieri. Eh sono tempi duri. E io sono fortunato ad averci sto lavoro. E mi piace pure.


Che Albert (che in realtà si chiama Alberto, ma lo chiamiamo così come Albert Einstain, ma al contrario di lui non è proprio un genio, nel senso che non è che sia molto intelligente, ha ripetuto la seconda media due volte) ora l’hanno assunto a fare lo spazzino in paese. Che pure suo padre era spazzino, ma prima, quando non c’erano le macchine e si passava tutta la strada con la scopa. Ora ci sono sì le macchine, ma ad Albert mica gliele fanno guidare. Lui raccoglie la roba con la scopa e poi passa la macchina. E a lui sto lavoro non gli piace per niente. E dice che non vuole finire come suo padre a fare lo spazzino tutta la vita. Ma farebbe bene a tenerselo il posto. Che oggi non si può più cercare il lavoro che uno voleva fare da piccolo. Quello che c’è va bene.


Però io, in realtà, sto lavoro che faccio mi piace. E io da piccolo volevo fare il parà, quelli dell’esercito che si buttano col paracadute. E ho fatto pure il concorso, ma non m’hanno preso. Dicevano che ero troppo magro. Che sono rimasto male all’inizio, ma poi ho cercato un po’ e ho trovato lavoro come guardia giurata. Che non è proprio uguale al parà, ma almeno ci si avvicina. Figuratevi, Albert voleva aprire un negozio di quelli “tutto a un euro” e mo si ritrova a fare lo spazzino. Ma magari un giorno se lo apre un negozio di quelli la. Ma si deve sbrigare. Qui in città è pieno di negozi cinesi che vendono”tutto a 50 centesimi” e tra un po’ arriveranno pure in paese. Che i cinesi non muoiono mai. No nel senso che non muoiono. Pure loro muoiono. Ma mai nessuno ha visto un funerale di un cinese. Dicono che i morti li cucinano e ci fanno gli involtini primavera. Ma io non ci credo. Ci sono andato a mangiare gli involtini primavera ma non c’è mica carne… cazzo le cinque. E io al quarto ancora non ci sono andato. Però tra un po’ esce il sole e magari il giro lo faccio con la luce. Ora mi metto davanti la porta, mi fumo una sigaretta e aspetto che faccia un po’ di luce.


Ci sono quelli col camion della spazzatura. Magari gli parlo di Albert, e almeno viene a lavorare in città, chiassà se gli spazzini e questi dei camion dei cassonetti sono colleghi.


Che strana la città a quest’ora. E’ ancora notte ma già si vede. Ma non si capisce da dove arriva la luce. Credo sia il sole che comincia a venire fuori. Però che casino fa questo camion dei rifiuti. Se non fosse per lui sarebbe tutto un silenzio. E poi non c’è un’anima in giro, e ci sono un sacco di parcheggi liberi. Che di giorno la gente fa la guerra per trovare un parcheggio e guarda mo’, tutto libero. Che chissa se a quest’ora si paga il parcheggio. Fammi andare a controllare sul cartello. No dalle 8.00 alle 20.00, quindi per altre tre ore non si paga.


Dovrebbero mettere un posacenere qui davanti, che la gente fuma e butta i mozziconi per terra. E guarda qua che schifo, un tappeto di cicche. Devo dire a quell’arabo delle pulizie di passare la scopa sul marciapiedi, che metti che viene, chessò un dirigente, che figura ci facciamo?


Le 5.30 eh… ma ormai che lo faccio a fare il giro. A parte che se c’era un ladro o un terrorista già l’avrebbe fatto il danno, e poi metti che il collega di dopo arriva in anticipo e non mi trova che gli dico? “no ero a fare la ronda al quarto piano…” non si può sentire. Allora sai che c’è, mo mi metto tranquillo in guardiola, ricopio in bella il rapporto di fine turno e aspetto il collega… e non ci penso più al quarto.


Buongiorno. Qui tutto ok. Nessun problema. Eh si un po’ noioso ma non mi pesa. Sono abituato a stare solo. Allora io vado. Un caffe? No grazie, ora me ne vado a dormire, mi cambio e vado.L ì ti ho lasciato il rapporto della notte, nel caso volessi dare un occhiata Ah se non succede nulla di strano non c'è bisogno di farlo. Ah non lo sapevo. Beh in realtà verso le undici è venuta una tipa che aveva dimenticato il cellulare e… vabbè ma non l’ho scritto sul rapportino, magari lo scrivo oh no…


A proposito, come ti chiami? Michele La Guardia? davvero ti chiami La Guardia di cognome? Allucinante! Ah Laguardia tutto attaccato, mi sembrava strano che uno che fa la guardia di lavoro si chiama La Guardia staccato. Io mi chiamo Romeo, Romeo Trotti. Buona Giornata.


Certo che quando ti sfili la divisa fa una certa impressione. Che è come un metamorfosi, che ti trasformi da guardia a persona qualunque. Invece con la divisa, la gente si gira a guardarti, la gente sa che cosa fai, chi sei. La gente lo sa che c’hai un ruolo che fai qualcosa. E qualcosa di buono per di più. E ti sorride. Fai la guardia e controlli che tutto vada bene. Che quando mi vedrà Marta con la divisa chissà come reagisce. Forse è la volta buona che me la da. E che siamo stati insieme due anni ma abbiamo fatto solo cose da ragazzini. Che io la prima volta l’avrei voluto fare con lei ma alla fine l’ho fatta con una che neanche conoscevo… cioè era la cugina di un mio amico, e non era un granché, ma che facevo? Aspettavo tutta la vita Marta? Già Marta, la devo chiamare.


Cazzo il cellulare. Ma chi è?


Pronto chi è? Michele? Michele chi? A La Guardia che succede? Chi c’è? Una ragazza, dove? [Non sarà mica quella di stanotte del cellulare] Ma ha dimenticato il cellulare? No? come? Cerca me?  è mezza nuda? Ma chi è? Marta??? Passamela.


Pronto Marta, Marta, ma che ci fai lì? Come? Mia Madre ti ha detto che lavoravo qui? E tu? Volevi farmi una sorpresa. Nascosta, mi aspettavi. Non ti capisco. Sei rimasta nascosta tutta la notte? Ma dove?


Al quarto piano?????