arrivati a bolonia,
dopo il giro globale dell'andaluz
percepimmo,
dalla presenza di rovine del nostro impero,
che giá qualcuno,
prima di noi,
aveva percepito qualcosa di quel posto.
la spiaggia bianca,
incorniciava,
umile e umida,
l'oceano,
annoiato del solito ondeggiare.
il sole,
caldo come quello d'estate,
ormai si ritirava nelle sue stanze.
cominciammo a camminare,
sulla sabbia,
a volte dura, a volte molla,
verso la grande duna bianca,
che sulla destra spaccava in due una selva verde.
rimasti immobili,
per qualche istante,
a navigare sulle barche,
abbandonate li,
sulle onde di arena polverosa.
e il sole si nascondeva ormai,
proprio li, dietro la duna.
sarebbe potuto essere l'ultimo tramonto,
che ne so,
metti che domani il sole non sorge più?
e allora via, di corsa, verso la duna.
il cammino era lunga,
ma la curiosità di vedere cosa si celasse dietro quella duna
era forte.... fortissima.
che camminare sulla sabbia,
si sa, è faticoso.
che cominciare a salire,
lo è ancora di più.
con Favlo sudato,
e il profeta col fiatone,
raggiungemmo la cima,
ma dietro, una nuova duna,
più alta della prima,
che nascondeva l'orizzone.
e allora si.
uno sguardo.
un cenno.
e si riparte verso la duna più alta.
ma arrivati in cima eccone un altra.
forse l'ultima
(questa era la speranza, questa l'illusione)
e dietro finalmente potremmo vedere gli ultimi raggi
dell'ultimo sole.
lentamente,
coi piedi e con le mani,
fino a su.
con le scarpe piene di sabbia,
che si sa rende le scarpe più pesanti.
arrivati..
di fronte il sole già sparito.
e alberi, alberi, alberi tutti intorno.
nulla di magico,
nulla di stupendo.
e con le mani sui fianchi
e a volte strisciando sulla fronte umida,
nulla di nulla.
sconsolati. ci guardiamo
e cadiamo al suolo.
ma alle nostre spalle una luce.
bianca,
forte.
una luna gigante,
così grande da poterla fotografare senza zoom
che illuminava tutto intorno.
la sabbia bianca,
le rovine romane,
l'oceano annoiato.
che correndo verso la duna
non ci eravamo accorti della luna.
vale,
ma da lassù lo spettacolo era strordinario.