giovedì 21 febbraio 2008

memorie di bolonia

arrivati a bolonia,
dopo il giro globale dell'andaluz
percepimmo,
dalla presenza di rovine del nostro impero,
che giá qualcuno,
prima di noi,
aveva percepito qualcosa di quel posto.

la spiaggia bianca,
incorniciava,
umile e umida,
l'oceano,
annoiato del solito ondeggiare.

il sole,
caldo come quello d'estate,
ormai si ritirava nelle sue stanze.

cominciammo a camminare,
sulla sabbia,
a volte dura, a volte molla,
verso la grande duna bianca,
che sulla destra spaccava in due una selva verde.

rimasti immobili,
per qualche istante,
a navigare sulle barche,
abbandonate li,
sulle onde di arena polverosa.

e il sole si nascondeva ormai,
proprio li, dietro la duna.
sarebbe potuto essere l'ultimo tramonto,
che ne so,
metti che domani il sole non sorge più?

e allora via, di corsa, verso la duna.
il cammino era lunga,
ma la curiosità di vedere cosa si celasse dietro quella duna
era forte.... fortissima.

che camminare sulla sabbia,
si sa, è faticoso.
che cominciare a salire,
lo è ancora di più.

con Favlo sudato,
e il profeta col fiatone,

raggiungemmo la cima,
ma dietro, una nuova duna,
più alta della prima,
che nascondeva l'orizzone.

e allora si.
uno sguardo.
un cenno.
e si riparte verso la duna più alta.

ma arrivati in cima eccone un altra.
forse l'ultima
(questa era la speranza, questa l'illusione)
e dietro finalmente potremmo vedere gli ultimi raggi
dell'ultimo sole.

lentamente,
coi piedi e con le mani,
fino a su.
con le scarpe piene di sabbia,
che si sa rende le scarpe più pesanti.

arrivati..
di fronte il sole già sparito.
e alberi, alberi, alberi tutti intorno.
nulla di magico,
nulla di stupendo.
e con le mani sui fianchi
e a volte strisciando sulla fronte umida,
nulla di nulla.


sconsolati. ci guardiamo
e cadiamo al suolo.
ma alle nostre spalle una luce.
bianca,
forte.


una luna gigante,
così grande da poterla fotografare senza zoom
che illuminava tutto intorno.

la sabbia bianca,
le rovine romane,
l'oceano annoiato.


che correndo verso la duna
non ci eravamo accorti della luna.
vale,
ma da lassù lo spettacolo era strordinario.



martedì 5 febbraio 2008

carneval in cadiz

que si sa
que a cadiz la birra costa poco
lo sanno bene l'amico che calpesta la guerra e consorte
che dall'italica origine giunsero fino a me
per comprar numero 36 latte di birra
(o birra di latte)

giunti li
approvecciammo del carneval
che proprio allora cominciava

una citta piena di gente fuori di testa
ubriaca
desfizata
contenta
e, attenzione,
totalmente pacifica


il vostro beneamato profeta
vestito da vecchio ubriacone
in giro per la citta pattinando sul suolo
ricoperto di
urina,
(CHE LA GENTE PISCIA DOVE GLI PARE)
avanzi di bottellon,
(che la gente esce di casa con rum e cola e sta umbrica praticamente a gratis)
varie ed eventuali
(che a un certo punto non ho capito piu nulla)


alle ore 4.30 della notte
il beneamato profeta mangiava
una patata delle dimensioni di una ciabatta da uomo
cotta a legna, e con sopra:
sale,
pepe,
olio,
olive,
mais,
carote,
carote rosse,
funghi,
crauti,
tonno,
formaggio,
maionese.

alle ore 6.45 della notte
l'amico calpestatore era fermo alla barra di un bar
con 2 birre davanti,
con un solo occhio aperto.

"amico che aspetti?"
"ma tu il panino con la tortilla lo vuoi con o senza pimiento?"
"........beh....... con....... direi...."