Sveglia alle ore 13.45. In realtà avevo aperto gli occhi quasi alle otto e tre quarti, quando Amanda, la mia odiosamata ha lanciato un urlo tanzaniano causa precipitazione della bialettiakiazze con allegata discreta quantità di latteecaffe cappuccinato sui suoi piedini che nonostante il nero strato di sporco del suolo lei continua a portare senza alcun tipo di copertura. E con gli occhi pieni di lacrime e lasciandosi dietro il viscido ricordo della colazione andata (a far compagnia con le pedate marchiate adidas che disordinate decoravano le piastrelle exbianke del corridoio cucina-salone) apre la porta. Io faccio finta di avere il sonno pesante. Lei mi guarda, lo so che mi guarda anche se ho gli occhi chiusi e la faccia girata verso il muro. Sento il peso dei suoi occhi sul mio cranio girato e scompigliato.
Chefarechefarechefare…ok fai l’uomo.
Mi rotolo su un fianco tipo WRUSTEL su piastra. Accenno uno stiracchiamento tipo gattonepigro. Tipico movimento della bocca al fine di risvegliare le ghiandole salivari. Occhiodestrochiuso. Occhiosinistroaperto.
“cè success?” chiedo allora con voce strozzata.
Mi racconta l’evento che ha generato l’urlo
Scenario. Lei deve uscire. Lezione di qualcosa che ha a che fare con gli animali (studia veterinaria) e con i farmaci (mi ha parlato di cefalosporine). In più fuori c’è luce. La sveglia è suonata una vita fa. E lei si è alzata solo 8 minuti fa. ERGO lei è in ritardo. Lo percepisco. Quella lieve vibrazione di occhio lucido. Smorfia facciale lieve ma pietosa. TUTTALACUCINA è INVASA DA CAFFELLATTE. Se si sveglia la dolce (come il fernetbrancamenta) Chicchia e trova il disastro come minimo non fa i piatti per una settimana e ciò vorrebbe dire:
- lavandino già saturo di due settimane chiederà asilo al tavolo e quindi niente più parvenza di ordine
- Amanda sbrocca e compra portaportese alla ricerca di una nuova casa dove mi trascinerebbe. Magari in qualche località ridente oltreraccordo.
- Tensione PYONGYANGIANA, impossibile da gestire viste le ferie (peraltro meritate) del mio fornitore ufficiale di relax nordafricano..
“non t’ preoccupà, mo mi alz…” occhiosinistrochiuso. Riparte il mio volo orfico. Dura un attimo. Le si infila nel letto. Percepisco piedi bagnati e odore di caffe.
“modò Ama’! ca ston’ le lenzuola bianc’.. mo hann’ diventat marrooooon. Mo agghia cangià u lett.. me non fa a stodc…” niente da fare. Ma soggià che se l’avessi fatto io macello. Niente vabbe. E allora apriamo il destro. Lei accucciolata ha bisogno di coccole. Giornata storta. “dai me’..” dico io abbracciandola di un abbraccio all’odore mattutina di ascella con residue tracce di NiveaForMe che danno un carattere più mascolino all’odore “..a che ora tieni lezione?”. “non ci vado a lezione..” dice lei ”..non c’ho voglia..voglio stare qua!”. Quindi si può dormire tranquilli..”come vuoi..” occhiosinistro chiuso braccio ritorna a me mi rigiro verso il muro…braccio di lei sul mio fianco e faccia spiaccicata sulla schiena. L’abbraccio che preferisco. E lei lo sa. Comincia a fare le fusa e a spostare la presa. Sono sveglio.
Bussano alla porta. Anzi. Bussa alla porta. Il rumore si confonde con un sogno poi sento la presa di Amanda che molla. Lei si alza e apre la porta. Non mi giro ma so già chi è. “scusa Chi’ ora vengo a pulire. È successo un piccolo di casino” apro il destro. Sono le 11.35 rimango a letto oggi attacco alle 14.00. e non c’ho nessuna voglia di cominciare a vivere fino ad allora. Dopo qualche minuto torna Amanda. “andiamo a comprare il detersivo per il pavimento. Oggi pulizia!” mi passa la mano sui capelli per darli un ordine. Lo faceva pure mia madre. “io rimang’a lett… mi prendi nu tramezzin co’ a bresaola e rughett?” “ prendo sti spiccioli qua ok?” ” beh allora pure cesterfirossedadieci”. Mi accarezza. Ma lei va e io mi rimetto a dormire. Dormire è un parolone. Mi giromirigiro. Guardo il cell. 12.15. che palle non mi voglio alzare. Prendo la bottiglia ai piedi del letto. Un dito di acqua. Il fondo. Il fondo di acqua del rubinetto. Che nonostante l’acquadiroma si sa, si beve, quella fa proprio cagare. Smorfia di schifo. Porta che si apre. Non la mia per fortuna. Voci. Due lo so chi sono ma c’è un maschio. Ne percepisco l’energia prima della voce. Chi sarà. MODO’ c’m’n’futt… mi rimetto a dormire. Finalmente mi addormento alla grande. Sonno profondissimo di quelli abissali. So che sorrido perché quando dormo così sorrido. Ma eccola che arriva da lontano. Sento il suo odore. Sento il suo avvicinarsi…………tititititì…titititì….TITITITITì…13.28 è arrivata.. ma c’ho sonno voglio dormire ancora….un pochino…beato snoooooze.
Mi riaddormento di botto ancora più in profondita di prima ma rieccola.snoooooooooze. ok 13.45. è ora. sveglia.
Chissà perché il cielo grigio mette malinconia.
A passi lenti mi avvicino al vetro sporco della finestra.
Buio dentro buio fuori.
Sembra che debba piovere.
Acquazzone pesante Acqua incessante
Sembra che il freddo sia più freddo
Il colore del ghiaccio ora è su.
Su un aereo il cielo sopra è blu,
quello sotto è grigio
vorrei chiudere gli occhi e dormire.
Ma c’è da fare.