sabato 2 luglio 2011

Botanique

Ritrovarsi, volutamente, in una parentesi che sa tanto di passato.
Il passato traslato in avanti, con tutti i cambiamenti che tempoaddietro avvenero
A prescindere dal TEMPO, al quale, detto sinceramente, 
piu il tempo passa, meno ci credo,

Ma focalizzandosi sui cambiamenti, la serata è stata piuttosto emozionante.

Sarà stato l'odore di terra bagnata da acquazzone estivo
Sarà stato l'essere, solo, circondato da sconosciuti.

Saranno stato quelle GGiovani coppie con bimbi in spalla e sandali ai piedi
Saranno stati quegli ex fricchettoni ormai impiegati.. 

(fiscio all'orecchio destro)

 ...un po stempiati con t-shirt anemica
...beh certo sarà stata la piccolissima pietrolina nera sparsa in mezzo al tabacco
ma appena il concerto è cominciato non so quale ghiandola 
ha cominciato a produrre una quantità anomala di endorfine

tanto che ero li, 
ondeggiando come una spiga verde di grano,
con il solito sorriso idiota.
Chiaramente non ricordo nulla dei pensieri fatti,
tralaltro affascinanti,
ascoltando la voce del maestro
e già quasi mi è venuta voglia di essere un suo FAN.

ah no una me la ricordo (in realtà  l'avevo scritta e qui in calce la riporto)
una sera due bit si incontrarono e non ebbero nulla da dirsi

giovedì 19 maggio 2011

Cozze e Mortadella

Fin da piccino adoravo la Mortadella
Pane e mortadella...
tocchetti di mortadella,
Mortadella alla piastra
Mortadella con Gorgonzola,
Mortadella con stracchino,

Non potrò scordare poi di quella volta,
che in quel camposcuola ad Altamura
fu proposto un improbabile Involtino di mortadella e peperoni
(non è mica facile far mangiare i peperoni a dei ragazzini)

Del resto anche le cozze, quelle nere, piccoline, hanno un potenziale di estasi gastronomica non indifferente
Cozze gratinate,
impepata di cozze,
spaghetti con le cozze,
tubbettini con le cozze,
pasta fagioli e cozze,
riso patate e cozze

Ma le migliori sono le semplici cozze crude,
quelle allattamate (bianche bianche),
magari strappate a mano dagli scogli,
che quando le apri hanno il profumo degli abissi del male (provate a contraddirmi)
che per dare un tono più chic 
si inzuppano nell'aceto (che toglie un po' l'amaro)
conosciute, nella mia famiglia, come le cozze alla puttana

Oggi ho fatto richiesta (riuscendo ad evitarla fino ad oggi)
di cambio di residenza, da Taranto a Bologna.

E fa un certo effetto...



lunedì 10 gennaio 2011

In attesa alla stazione

seduti su una panca
senza spagliera ma con un ferro nel mezzo,
per poggiare il braccio ma è impossibile sdraiarsi.
Io e lei, equidistanti dal centro
provando ad abbracciarci, ma con il ferro freddo nel fianco.

Siamo li in attesa dell'addio.
Io e te e il nostro immenso amore
amore dal primo all'ultimo istante.
Ma ormai l'addio è certezza

Che già rimanemmo abbracciati,
a guardarci per ore,
sussurrando sentimenti senza timore.
E guardarti dormire e riempirti di carezze.

E ormai si era pronti per dirsi addio.
E il timbro secco della scatola gialla, a marchiare l'ora e il giorno.
Un ultimo abbraccio.

Poi sul binario l'uomo col capello tondo a dirci che sarebbe durato altre due ore il nostro addio.
"Il treno è in ritardo, guasto alla linea"
E il cuore, colmo di già malinconia, per un attimo si illuse.
Ma era chiaro l'inganno.
E quelle due ore,
in silenzio, senza più dire una parola.
E sguardi e sorrisi, e tu con gli occhi chiusi.
E a metà del percorso si era intrappolati
in quella attesa grottesca.
Che impietosa congelò ogni emozione
(che senso ha aspettare ancora?)
"E possibile che i treni in questo paesa non funzionino mai" urlai al controllore.
E il pensiero gia pensava al poi, impriginato nel quando.

Finche il treno arrivò.
Solo un tuo sorriso sciolse la rigidità di quel lungo addio.
E gia, uscendo sul piazzale, la malinconia ritornò.

E già rimpiansi quelle due ore insieme a te
E già mi sentivo solo,
come un figlio senza la sua mamma.