"Ci sono due specie di ombre.
Le ombre delle persone e quelle delle cose.
Le ombre delle persone sono sempre contente.
Quando che stanno davanti alla persona pare che guardano dove metterà il piede:
su un sasso liscio, un pezzo di carta o la morbida terra.
Quando che, invece stanno dietro alla persona pare che passano sull'impronte che ha lasciato
con una certa curiosa nostalgia.
Le ombre delle persone c'hanno rispetto della persona loro!
Un rispetto che diventa pure venerazione. Una cosa seria, insomma.
Mentre le ombre delle cose sono differenti.
Quello che nelle ombre delle persone è rispetto e venerazione,
nelle ombre delle cose diventa rabbia e invidia.
Le cose stanno immobili.
A volte ci restano per una vita, per un'eternità...
e le ombre delle cose gli si muovono attorno come bestie al guinzaglio.
E c'hanno un invidia terribile dell'immobilità delle cose.
Te ne parti per una vacanza e lasci una bottiglia appoggiata sul tavolo.
E così ci rimane per una settimana.
L'ombra della cosa si confonde nell'ombra della casa.
Al buio.
Poi appena torni,
accendi la luce,
e l'ombra della bottiglia a un certo punto spunta fuori dal buio.
E si va a girare chissa dove... e questo solo per una lampadina accesa.
Le ombre dele cose vorrebbero essere immobili come le cose stesse"
..che chiaramente non è mia.
E' di Ascanio Celestini in "La fabbrica", Cecafumo.
Le ombre delle persone e quelle delle cose.
Le ombre delle persone sono sempre contente.
Quando che stanno davanti alla persona pare che guardano dove metterà il piede:
su un sasso liscio, un pezzo di carta o la morbida terra.
Quando che, invece stanno dietro alla persona pare che passano sull'impronte che ha lasciato
con una certa curiosa nostalgia.
Le ombre delle persone c'hanno rispetto della persona loro!
Un rispetto che diventa pure venerazione. Una cosa seria, insomma.
Mentre le ombre delle cose sono differenti.
Quello che nelle ombre delle persone è rispetto e venerazione,
nelle ombre delle cose diventa rabbia e invidia.
Le cose stanno immobili.
A volte ci restano per una vita, per un'eternità...
e le ombre delle cose gli si muovono attorno come bestie al guinzaglio.
E c'hanno un invidia terribile dell'immobilità delle cose.
Te ne parti per una vacanza e lasci una bottiglia appoggiata sul tavolo.
E così ci rimane per una settimana.
L'ombra della cosa si confonde nell'ombra della casa.
Al buio.
Poi appena torni,
accendi la luce,
e l'ombra della bottiglia a un certo punto spunta fuori dal buio.
E si va a girare chissa dove... e questo solo per una lampadina accesa.
Le ombre dele cose vorrebbero essere immobili come le cose stesse"
..che chiaramente non è mia.
E' di Ascanio Celestini in "La fabbrica", Cecafumo.