venerdì 28 settembre 2007

Le zanzare di casa mia

- che a volte anche una zanzara può darti consapevolezza -


zanzara,
quella maledetta zanzara che ormai da una settimana mi molesta
mi zonza intorno alle orecchie e aivoglia a darmi schiaffoni
niente
continuava a zonzare intorno.
sotto il pail con solo in naso fuori
e lei era li, nella mia narice
e allora BANG un schiaffone sul naso
ma lei neinte.. dopo 30 secondi zonzava nuovamente.


che quando ero piccolo...
[blublublulbulbulbublulublubblu*]
le zanzare mi massacravano,
quando ancora le zanzariere erano roba per pochi
quando il caldo afoso della mia citta costirngeva alle finestre spalancate,
mio fratello dormiva alla grossa, e io a prendermi a schiaffi,
e la mattina a spiattellare quintali di polaramin che non faceva altro che rendere la mia pelle abbronzata a puà.
ma poi crescendo il mio sange avrà cambiato sapore, o la mia pelle si sarà indurita, non lo so,
ma gli zonzi delle zanzare non erano più un problema
e quando qualcuno mi diceva
"stanotte la zanzara non mi ha fatto dormire"
io gli dicevo
"devi essere forte e superiore, e pure quando ti punge non ti grattare che è peggio"


ed ora, scrafscraf, le bolle diventono rosse col centro bianco
scraf scraf, fino ad arrivare al sangue.


che alla fine dici
vabbe pungimi fammi male che io ti ignoro,
che io sono più forte
ma comunque non riesci a dormire,
con il zonzio che ti gira intorno e ti devasta ti distrugge.
e allora metti in discussione anche che il tuo sangue abbia cambiato sapore
o che la tua pelle si sia fatta più dura.


ed è tutto un gran casino e non se ne esce.
stringo i denti. e spero che questa notte,
la zanzara mi lasci in pace.
...almeno per stanotte...



* rumore tipico dei flashback..anzi dei retrolampi

lunedì 24 settembre 2007

MenevojoannÁ

Sabato fu serata speciale
sarà per i balletti pizzicosi,
sarà per le panciate,
sarà per le spinte e le botte,
sarà per le chiacchiere nel girotondo,
sarà per il buco e per la pannocchia,
sarà per il bicchiere quasi rubato,
per il maega rave,
per le prime sigarettine del cuoco....


insomma per tante cose.
per la mente libera... finalmente.
che il weekend si sa, serve a quello,
ma sabato me la sono proprio liberatA.


e poi perchè ho sentito una canzone,
che ll'ho sentita tante tante ma tante volte.
ma sabato non c'è n'è stata una meglio.


lo so CHE parlare di partire di partenze e di partite (??)
dopo un po' sFinisce.
ma volevo dire solo due-tre cosette giusto per fissarlo ai posteri:


- una vacanza è diversa da un viaggio.

-
quando il rischio non è in quel che lasci ma in quel che trovi, beh, tocca partì

-
che lo spazio e il tempo non possono essere cause di rotture di rapporti, anzi,
prendi, porta a casa e fai vedere


detto ciò vi lascio il testo della canzone di cui sopra, che ogni tanto,
pemmòchestoqquà
me la rileggo col sorriso da deficiente



MenevojoannÁ - Radici Nel Cemento


Ma dimme un pò a me chi me lo fa fà?
De stammene qua dentro a sta città
che sò du' anni che nun cambia niente ormai.
E se cambia è in peggio, che nun ce lo sai
nun ce la faccio più! Nun ce la faccio più.
Ma lo sai che c'è? E che quando tocco er fonno
me viene voglia de partì
... me viene voglia de dà 'n'occhiata ar monno
e nun me va più de stà qui
e allora prendo i miei vecchi stivali
apro l'atlante e me spuntano l'ali
decido 'n fretta dove vojo annà
se in Messico, in Cina o in Madagascar...
E la noia se ne vola via, e la tristezza se ne vola via
la paranoia se ne vola via e l'amarezza se ne vola via...
Eppoi... nun te ne parlo, mo ch'ho perso er posto de lavoro
e so du' mesi che tiro avanti ma senza decoro
e che te lo dico a fà pure la donna m'ha lasciato
e solo sò rimasto come 'n cane abbandonato
nun ce la faccio più, nun ce la faccio più...
Ma lo sai che c'è? E' che quanno tocco er fonno
me viene de partì
me viene voglia de dà 'n'occhiata ar monno sì...
e nun me và più de stà qui
e allora prendo lo zaino più grosso

ce ficco dentro tutto quello che posso
io non aspetto e mo me dò in Africa, in India e pure in Equador
e la noia se ne vola via...
Me ne vojo annà, me ne vojo annà, me ne vojo annà
lo sai che c'è? E' che quanno tocco er fonno
me viene de partì
me viene voglia de dà 'n'occhiata ar monno
e nun me và più de stà qui...
Ma poi ce penso che io nun c'ho un sòrdo,
se parto arrivo forse all'aeroporto
e allora poso i miei vecchi stivali,
chiudo l'atlante e me cascano l'ali
me sò sbajato me tocca stà qua
e l'amarezza no nun se ne va.
Però 'na canna me la vojo fà
hai visto mai quarcosa ha da cambià
un giorno er viaggio me lo faccio davvero
e mentre fumo me viene un pensiero...
Riprendo i miei vecchi stivali
riapro l'atlante e me tornano l'ali
comincio 'n viaggio con la fantasia
e l'amarezza se ne vola via...

venerdì 21 settembre 2007

Convento - abiti da(i) monaci

oggi è capitato nuovamente.
ma spero che non ricapiti per un bel po'.
e non che ora io voglia fare l'anticonformista, il rivoluzionario, il frikkettone
per quello c'ho tanto tempo e non c'ho proprio voglia di cominciare
ADESSO
è solo che, la cravatta, io, proprio non riesco a sopportarla.
la camicia, ancora ancora, anzi, ad essere sincero, la si può mettere, mi piace
ma la cravatta, proprio NO, per un po'...... no.
(di giacca se ne può parlare, di certo non oggi che fa stucazzdcald'.......)
in relazione a
questo da quando son tornato non metto più la cintura...
insomma, un po' perchè non la trovo più, un po' perche no.....


e invece ieri,
tornando dalla cena con FAVLO dagli egiziani,
piuttosto brillo,
ho sentito questa canzone, che mi ha fatto sorridere.....


e come al solito ve la propongo.... il buon vecchio edoardo...
un po' lunga ma devo dire...


grossa soddisfazione


In fila per tre


Edoardo Bennato

Presto vieni qui, ma su, non fare così,
ma non li vedi quanti altri bambini
che sono tutti come te, che stanno in fila per tre,
che sono bravi e che non piangono mai

è il primo giorno però domani ti abituerai
e ti sembrerà una cosa normale
fare la fila per tre, risponder sempre di si
e comportarti da persona civile

Vi insegnerò la morale, a recitar le preghiere,
ad amar la patria e la bandiera
noi siamo un popolo di eroi e di grandi inventori
e discendiamo dagli antichi Romani

E questa stufa che c'è basta appena per me
perciò smettetela di protestare
e non fate rumore, quando arriva il direttore
tutti in piedi e battete le mani

Sei già abbastanza grande, sei già abbastanza forte,
ora farò di te un vero uomo
ti insegnerò a sparare, ti insegnerò l'onore,
ti insegnerò ad ammazzare i cattivi

e sempre in fila per tre, marciate tutti con me
e ricordatevi i libri di storia
noi siamo i buoni e perciò abbiamo sempre ragione,
andiamo dritti verso la gloria

Ora sei un uomo e devi cooperare,
mettiti in fila senza protestare
e se fai il bravo ti faremo avere
un posto fisso e la promozione
e poi ricordati che devi conservare
l'integrità del nucleo familiare
firma il contratto, non farti pregare
se vuoi far parte delle persone serie

Ora che sei padrone delle tue azioni,
ora che sai prendere decisioni,
ora che sei in grado di fare le tue scelte
ed hai davanti a te tutte le strade aperte
prendi la strada giusta e non sgarrare se no
poi te ne facciamo pentire
mettiti in fila e non ti allarmare perchè
ognuno avrà la sua giusta razione

A qualche cosa devi pur rinunciare
in cambio di tutta la libertà che ti abbiamo fatto avere
perciò adesso non recriminare
mettiti in fila e torna a lavorare
e se proprio non trovi niente da fare,
non fare la vittima se ti devi sacrificare,
perché in nome del progresso della nazione,
in fondo in fondo puoi sempre emigrare

ehi ehi, ehi, avanti, ehi avanti in fila per tre...

lunedì 17 settembre 2007

(non)ritorno

di ritorno,
che di ritorni se ne parla e se n'è parlato spesso
di conseguenza non ne parlo che giassisà


parlo della sensazione di distacco invece
da c'ho che ho vissuto e sto vivendo
degli addii e degli arrivederci
ma anche li la banalità è dietro l'angolo
e non parlo neanche di questo


del futuro meglio non parlarne
delle aspettative che è necessario ignorare
per vivere le scelte di ogni giorno
con la forza che solo il libero arbitrio ci offre
che di libero arbitrio si parla
e di nient'altro..
che questo sia chiaro


e allora sto zitto
che il silenzio sarà pure banale
ma se si sorride
dietro il silenzio c'è la piazza piena di gente


e magari in silenzio
abbracciare tutti quelli che mi stanno guardando
curiosi, in attesa di sapere che sarà


sono tornato
ma ripartirò
e allora non è un vero ritorno

venerdì 14 settembre 2007

casa a sorrisi

che uno quando parte e vola via
si aspetta che il posto dove va e meglio di quello da cui parte


oppure no semplicemente uno decide di cambiare
e sa che quello che lascia e quello che prende
in fondo sono la stessa cosa
cambiano i colori suoni e sapori,
ma il bello e il brutto e`  ovunque.


Ieri, dopo una settimana di permanenza nella pensione acciuga,
Miguel ci ha parlato.
Nel senso che prima ci diceva
"Hola"
oppure
"hasta luego"

ma ieri ci ha chiesto se volessimo rimanere li per sempre
e abbiamo parlato un po'...


ieri ho parlato con la tizia di una tavola calda,
non l'ho capita tanto bene tanto che alla fine mi sono ritovato a mangiare
una insalata di uova di pesce
che uno dice
"Uova di pesce??"
ebbene si... anche se a me c'avevano fatto una frittata...
decisamente non sara´` il mio piatto preferito


Poi ho parlato con un'altra tizia
di quelle che fanno i bocadillos alla media noche
per 1 euro e 50
e mi ha parlato del mercato,
degli affitti

Ieri poi abbiamo trovato casa,
nel quartiere della Macarena..
non proprio centro ma un barrio molto tranquillo
con parecchi stranieri
(quando siamo andati a vedere la casa ci siamo presi una cervecita
in un bar li' sotto
e c'era un tizio cubano che suonava la chitarra e cantava...)

abiteremo con una ragazza di madrid
che non si depila le gambe
e che mi sembra piuttosto cazzuta
credo che ci sara´` grossa sintonia

abbiamo visto pure un'altra casa
con 4 stanze
molto carina pure quella
che mi ha fatto ricordare la casa a Piramide
...parecchio....


Mi sento sempre meno turista a Sevilla
Ora mi sento straniero... ma non turista
ed e`strano come la gente ora sorrida



 

martedì 11 settembre 2007

pensione Acciuga

e' troppo bello qua fuori
sulla terrazza della pensione acciuga


sono quasi le 7, c'e' una luce magnifica
e una campana suona lenta
a ritmi costanti


sulla terrazza dove sono affacciato
due vasche da bagno
con dentro piante enormi di marjuana
piantate cosi' e lasciate crescere,
a prendere il sole


E ora c'e' anche un venticello fresco

sentilo.....


che accarezza lieve la pelle
con il sudore ascigato, salato

Da qui, il patio della pensione, e` sotto
e noi siamo alla 3a rampa di scale
in cima a tutto, e vediamo tutto da quassu

La parete di fronte e` gialla, distratta.


Sotto una signora urla
MIGUEL! MIGUEL!
nessuno risponde, solo un campanello
che suona timido.


La lunga sisetsta sta finendo
qualcuno ancora sonnecchia
e`sabato e qui non cè`tanta voglia di lavorare
oggi sono 36 gradi, e` ottobre

e il sole oggiè`strepitoso, libero, allegro, forte,
e il cielo, ora,
sembrano occhi commossi di chi saluta,
suo malgrado,
una persona speciale.

e arriva la sera.