sabato 23 giugno 2007

La genia della lampada

la serata fu parecchio movimentata.
il cuoco latinista, nonchè bibliotecario per passione fu il mio compagno.


egli era convinto che i libri fossero cosa viva.
lo era a tal punto che partecipò alla ripulitura di alcuni manuali della biblioteca di sociologia.
Mentre alcuni borsisti cancellavano le scritte e le sottolineature, che lo studioso di occorenza lasciava come traccia evidente del passato di quel libro, il cuoco latinista annotava tali scritte effimere su alcuni fogli che poi allegava al libro al momento della nuova archiviazione


- non posso permettere che il libro perdi, anzi perda, la sua memoria; come uomo smemorato che vivendo del solo oggi e delle sole speranze, illusioni o paure del futuro, non potrà far ricchezza dell'esperienze passate -


spinto e trendo spunto dalle sue letture metafisiche, provò un giorno, egli, a far rivivere nella realtà alcune personaggi di alcuni libri. non ci riuscì.
tali personaggi, nella loro romanzesca ed effimera essenza, non essendo mai potuto essere reali.
Il processo di "realizzazione" era, perciò, troppo contorto per verificarsi.
Vi riuscì pero di alcuni personaggi di monografie o autori di romanzi, che, della realta, ne avevano assaporato l'odore.


riuscì a far tornare, anche per un sol giorno Euclide, che passo tutto il tempo su un divano a sorseggiare martini e guardando a ripetizione  "2001 odissea nello spazio".
vi riusci con emily dickinson ma lui non parlava inglese - al oirartnoc parlava perfettamente lo spagnolo - e non ci fu un gran dialogo.
Deciseallora di far rivivere la Genia della lampada; una genia che, descritta una sua biografia, fu mandata dagli altri geni a studiare, in data recente, le abitudini degli essere umani, al fine di comprendere meglio i desideri che, in quel periodo, l'uomo cominciava a fare:


- vorrei un cellulare -
-eh?-
immaginate....


seduti su un tavolo di marmo io il cuoco e la Genia, ordinammo un fritto misto vasto, e alcune birre.
il fritto era effettivamente vasto, ma la birra poca.
ne chedemmo altre quanto quelle che man mano finivamo,
e mai vi fu un attimo in cui la birra non fosse presente in almeno uno dei nostri bicchieri.


eravamo insieme. era notte. eravamo ubriachi.


parlammo tutta la notte bevendo branca menta curiosi alquanto di quel che la Genia ci raccontava.
aveva guardato la società,
e nel tentativo di comprenderla meglio aveva studiato le teorie sociologhe che passava il mercato in quel periodo.
dubitando, ella, della pragmaticità delle stesse.


la matematica è l'esercizio per la logica
la sociologia e l'esercizio per l'etica.


tornando a casa pensai a quel che ora sto scrivendo, e mi resi conto che non avevo espresso i miei 3 desideri.

giovedì 7 giugno 2007

citazioni

"gli uomini,
riponendo la loro fiducia
in ciò che è scritto,
crederanno
di comprendere le idee,
ma così facendo
le prenderanno dal di fuori
per mezzo di segnali esterni
e non dal di dentro,
per conto proprio...

Imbottiti di presunte conoscenze
che non hanno realmente acquisito,
si riteranno capaci di giudicare tutto,
quando a rigore
non sanno nulla e,
inoltre,
saranno insopportabili,
perchè invece di essere saggi come essi suppongono,
saranno soltanto un cumulo di frasi"



(Platone, Fedro, quasi 24 secoli fa.....citato da Ortega y Gasset ne La missione del bibliotecario a sua volta citato dal cuoco latinista in una mail da lui inviatami)

lunedì 4 giugno 2007

senonceloisidice

che con Amanda ogni tanto ci si vede,
anche se non ci si ama più
(che poi
noncelosièmaidetto,
che non ci si ama più..dico)
anche se in realtà
noncelosieramaidetto
neanche
che ci si amava.


Che in fondo,
senonceloisidice,
che ci si ama,
non c'è neanche il rischio,
un giorno,
di sentirsi dire
"non ti amo più",
semplicemente perchè
nonceseloèmaidetto
che ci si ama...
o non c'è neppure il problema
di doverlo dire.


che in fondo quando una storia finisce,
non è tanto il problema di non vedersi più,
che in fondo all'assenza,
dopo un po', ci si abitua.


il problema è sapere che non c'è più nessuno
che ti considera "IL MIGLIORE AL MONDO"
o che ci si rende conto che non si è trovato quel che si cercava e,
di conseguenza,
occorre ricominciare a cercare.


questo weekend ho fatto un sacco di cose tra cui:
1. sono andato in una casa in campagna
2. ho visto le lucciole (che non le vedevo non so da quanto tempo)
3. ho visto accendere un fuoco
4. ho suonato il tamburello (e altri strumenti)
5. ho cantato una tammoriata fristail
6. ho mangiato 2/3 di kebab all'alba (KEBABALLALBA)
7. sono stato a pennabilli
8. ho visto una ragazza africana ballare
9. ho passeggiato per un paesetto di notte in mezzo a un sacco di gente
10. ho visto il mare
11. ho mangiato delle scatolette di pesce da 10 euro l'una
12. ho mangiato del tonno crudo


cacchio... un bel po di cose