martedì 20 ottobre 2015

Coppi sui tetti

Esercizio 2: Descrivi cosa vedi sotto la tua finestra

Dalla finestra dalla quale mi sto affacciando, se guardo sotto, vedo tutto dall'alto, nel senso che casa mia rimane più alta delle altre cose che c'è davanti.

Per questo dalla mia finestra, se guardo verso il basso, si vedono, sotto, i tetti delle case, le stesse case che, se guardo invece dritto, il mio sguardo le salterebbe.

I tetti di queste case, sono fatti alti al centro e scendono verso i due lati opposti, creando due piani inclinati, su cui, sono solo poggiati l'uno sull'altro dei mattoncini sottili e ondulati che dalle mie parti le chiamiamo tegole mentre qui li chiaman coppi (c'è anche una detto che fa: "oh ma siam fuori dai coppi?").

I tetti fatti così, invece, li chiamano tutti, quando li chiamano, tetti a spiovente, anche da dove vengo io, a Taranto. Ma a Taranto, anche se sappiamo come si chiamano, non si usano tanto i tetti a spiovente, che poi ho capito che quando nevica, quando ne fa molta, la neve scivola meglio giù dal tetto a spioventi, ed effettivamente, a Taranto, la neve, io, l'ho vista due volte, e quindi forse è per questo che i tetti delle case, a Taranto, sono diversi, sono piatti.

E guardando il tetto a spiovente ho pensato a quando ero molto piccolo e mi chiedevano di disegnare una casa. Ci avevano insegnato a disegnarle, le case, con un quadrato sotto e, sopra il quadrato, un triangolo largo uguale, con la punta verso l'alto e io avevo cominciato a disegnarle così pure io, le case. Poi un giorno volevo disegnare una casa e mi sono chiesto come mai ci dovevo mettere il triangolo sopra il quadrato visto che le case che vedevo, che erano palazzi, di quelli con i tetti piatti, con il terrazzo, per capirci, le case non avevano la punta, erano piatte. E allora avevo cominciato a disegnare le case quadrate senza triangolo e la maestra un giorno mi ha detto: bravo ma se manca il tetto, se piove, la casa si riempie d'acqua. E allora avevo ripreso a metterci il triangolo, sopra il quadrato, perché mi dispiaceva per quelli di sotto, che me li immaginavo, poverini, con i piedi nell'acqua.

martedì 13 ottobre 2015

Scuola Elementare...

...di scrittura emiliana e letteratura russa con esercizi pratici.
Mi ci sono iscritto
Dieci incontri
Il maestro ufficiale è lui.

Ad ogni lezione un esercizio.
Pubblico qui i miei

Esercizio 1: Descrivono in 5 righe

Da fuori, vedo: cose che cambiano, cose che non mi descrivono più e cose che ora ci sono, ma non so se mi descriveranno, per dire, quando esco da qua.

Alessandro smonta e rimonta le cose per capire come funzionano, gli piace andare in giro già dalla mattina presto e non cucina con le microonde.

Le cose che seguono una logica lo convincono facilmente.
Le cose senza logica lo hanno sempre fatto ridere, che per me è fondamentale.

PS. Le 5 righe sono da ritenersi soggettive