giovedì 9 ottobre 2008

di Cavolaie di cipolle e di altre storie

oggi osservavo le foglie del cavolo.
nel senso proprio di foglie di cavolo,
il cavolo dell'orto di casa.
in generale i cavoli stanno venendo su,
da quando, piantine in vasi di plastica,
(eh già plastica...)
le abbiamo trapiantate nel terreno,
vangato, compostato e zappato.
Appaiono però buchi sparsi sulle foglie.
La causa pensavamo fosse una,
le lumache, quelle che si portano dietro la casa.
Erano presenti, infatti, rimasugli di sbavature, che non lasciavano dubbi.
Oggi però nel mio giro quotidiano per l'orto,
ho visto una cosa che mi ha fatto venire i brividi.
dei piccoli lombrichetti, della lunghezza di circa un centimetro,
avevano organizzato un sittin sulla foglia di un cavolo.
erano una quindicina.
Trattasi, e lo dico in base alle indicazione della nostra bibbia da orto,
di cavolaie,
farfalle che depongono le uova nella parte di dietro delle foglie,
che successivamente si schiudono e liberano queste larvette,
golose di foglie tenere di cavolo.
Armato di pinzetta e di una coppetta ho liberato le foglie
sia delle larve che delle uova.
Le foglie risultano mangiucchiate ma ancora utili.
le larve le ho date a Rita e Manuel, i polli, che hanno gradito.
Critici, alcuni componenti della casa, sul mio procedimento:
anche le larve sono esseri viventi...


Per le cipolle ho interrato i bulbini che,
nati dai semi,
l'autunno scorso, sono stati conservati.
Le cipolle che compriamo al supermarket difficilmente arrivano direttamente da seme.
ci sono due fasi, come predetto.
approfittanto del fazzoletto di terra utilizzato per metà dalle cipolle,
ho interrato qualche spicchio d'aglio.
L'aglio, per venir su, non ha seme.
o meglio, il seme è rappresentato da uno spicchio di aglio già venuto su.
da quello nasce la nuova pianta.


In questi giorni si è parlato molto di armonia e equilibrio.
da quanto ho capito le cose stanno così.
esiste un tempo, quello che va al di la degli orologi e dei calendari,
che è il tempo delle stagioni, delle stelle, dei pianeti e della luna.
l'uomo, non so se arrogante, intraprendente o sbadato, da un po' di tempo,
al contrario di quel che avveniva in passato,
ha cominciato a ignorare questo tempo,
cercando con la tecnica e la scienza, di modificarlo,
per renderlo più comodo e allineato alle proprio esigenze
(cioè avere tutto quando je pare a lui!)
pare funzioni
(vedi i supermercati sempre pieni di tutto ciò che a uno gli passa per la testa),
il problema però ha due facce:
la faccia interna,
che porta l'uomo a stressarsi instancabilmente,
al fine di sfruttare queste opportunità al massimo,
(del resto spaccandosi il culo tutto il giorno se lo dovra pure meritare);
la faccia esterna,
legata al fatto che tutto il resto che sta
al di là del sociale,
si trova in totale contrasto con i ritmi umani,
e reagisce difendendosi in maniera
più o meno organizzata,
più o meno violenta,
più o meno efficace.
Ciò porta a far stressare sempre più l'umano,
con ripercussioni che lasciano sempre più perplessi,
sia dal punto di vista sociale
che dal punto di vista ambientale.


Rimango, mio malgrado,
ancora disoccuppato.
L'orto ancora non soddisfa le mie esigenze alimentari,
e per entrare a pieno regime ci vorrà,
perlomeno,
un annetto.
I tempi dell'agricoltura sono lunghi.
I cavoli erano piantine un mese va.
ora sono piantine più grandi, con le foglie bucate.
le cipolle e l'aglio riposano sotto terra,
e chissa quando spunteranno le prime foglioline.


A volte verrebbe voglia di andare al supermercato,
a comprare un paio di palle di verza.


i soldi, con il loro ghigno brillante,
allontanano gli occhi dalle stelle.


ps. per chi fosse curioso di saperlo, ora vivo qui.

6 commenti:

  1. Ma che cavolo hai piantato???

    Vabbè... non lo so... 'sta svolta salutista agricola non mi convince...

    abbracci circolari

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  2. aramol..

    sono incantato da quanto ho letto,

    la faccia interna ed esterna di questa sciocca ed arrogante ossessione di questa "razza umana che adora gli orologi ma non conosce il tempo" (cito giovanni lindo..)..


    ho cercato di dire questa cosa per anni in convegni, cenacoli, cenette, pizzerie al taglio, retro di locali notturni, macchine parcheggiate in doppia fila, luoghi metropolitani ed urbanizzati più o meno densamente popolati..


    ma detta cosi', poche righe, risulta chiara e risulta chiaro ce non ha senso dirlo..bisogna farlo..


    c'è una immagine che sta li' , nello sgabuzzino del mio essere sociale: un uomo che taglia due melenzane prese dall'orto davanti al bel mare di creta e dice "ci avevano fatto credere che avremmo potuto cambiare tutto, non ci hanno fatto cambiare niente.."


    potrebbe risultare una minaccia, per me è una promessa: ti verro' a cercare..


    alf

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  3. E comunque stamattina mentre smadonnavo a destra e sinistra ho pensato a te e ai tuoi cavoli.

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  4. Aram, mi manchi tanto!!! Eppure ormai non sei più tanto lontano...tocca venire a trovarti?Questa volta sul serio però....io, la piccola C, lei, la piccola M, e l'altra, la grande M...A presto...aspettando che sboccino questi cavol-fiori!

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  5. Che dire? Sono rimasta senza parole! Penso semplicemente che ognuno dovrebbe leggere questo pezzo la mattina prima di dirigersi verso i propri impegni. Senz'altro la giornata assumerebbe un altro colore. Alessia Paris

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