martedì 19 dicembre 2006

violino sulla metro

mi affrettai a rincorrere il tempo che fuggiva via e mi sentivo come un onda che sorregge e rincorre la tavola di legno caramellato che appiccicaticcia sfugge; e più si ingrossa e più la tavola corre, e si ferma solo quando si placa.


maledetti lacci, che allacciarli e la cosa che prima si impara nel manuale del conformismo, ma che proprio quando ti serve far in fretta l'orecchio del topo ti scappadasotto e pum, quei 5 secondi sembrano e saranno fondamentali.


mi scapicollai per le scale e per un pelo riusci a schivare la pulisciscala bulgara, laureata di economia, che con la solita graziosa fossetta sulla sinistra del sorriso mi augurò una buona giornata.


arrivai al bar, che oggi c'avevo proprio voglia di un bel cappuccino schiumoso e cacaoso, con una soccottino caldocaldo con le palline di cioccolato, e quel profumo.. dio il profumo di briosh che ti entra e ti striscia e si diffonde nel polmone e forse anche nello stomaco; come nell'ascensore quando entra lei, con quel profumo di buono che è perfetto per quel momento per quel luogo e il respiro, indugiando, smette di essere sopravvivenza per qualche attimo, per essere solo piacere.


per strada il ritmo dei miei passi era scandito da percussioni latine e il sole picchiettava,  sul mio viso ad occhi chiusi ancora contratto, come fitte e sottili gocce di pioggia, e mi immaginavo tanti piccoli fotoni kamikaze piccinipicciò, che clorofillanti mi donavano un piacevole benessere.


ma che ore erano? e soprattutto perche andavo di fretta? ah già, il sogno..quel sogno.
ma avevo davvero voglio di incontrarla? il folletto mi aveva messo in guardia, unir le dimensioni può portar sconvolgimenti imprevisti.
Ma questa storia doveva essere capita, e io ancora avevo le idee confuse.


Sulla metro il violinista mi continuava a fissare, suonando una struggente melodia latrante sofferenza. Ma il suo viso sorrideva, quasi incurante dell'effetto che le note potevano suscitare.
Due anziani sorridenti si alzarono dalle loro seggiole arancioni e circondati dal suono lontano si abbracciarono e cominciarono a ballare nello spazio centrale, e la metro rallentò e non ci furono più scossoni.
Un ragazzo con i capelli lunghi e scuri invitò a ballare una signorina che era ragazza un attimo fa, una maestra che faceva supplenze elementari in una scuola dell'eur, e che fino a due minuti prima parlava con una signora di quanto questi zingari fossero inutili e puzzano pure.
Ma lo sguardo del ragazzo era dolce e caldo e lei accettò. e in brave tutti danzavano e volteggiavano, con sorrisi e abbracci sinceri. e lo tzigano si meravigliò e continuò a suonare e suonare e suonare.


Ero l'unico rimasto seduto e picchiettavo con le dita sul osso per reggersi cercando di tenere il tempo, con gli occhi un poco lucidi. E lei era lì. seduta dalla parte opposta del binario, con lo sguardo fisso a terra, e la faccia scura.
Perchè sei triste Amanda?
Mi alzai. il treno accellerò di colpo e tutti finirono uno sull'altro. quando la situazione si ristabilì, naturalmente, lei non c'era più.


 


 

8 commenti:

  1. Si è tristi perchè spesso non si vede ciò che ci circonda...e parlo io che a volte lo sono, cieca e sorda...

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  2. Sembrava finire bene...

    I sogni a volte si mascherano da incubi e viceversa...

    Bisogna andare cauti con loro perchè avvertono ma attirano e la magia provata sulla metro può sempre velare qualcosa come la tristezza!!!!

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  3. mi sembra un commento da psicologa e non da tarantino... identificatevi...:)

    e non è tristezza, è malinconia..

    baci

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  4. ho deciso.

    ora farò una kosa aramò..e tu non mi potrai dire di no.....

    poi te la spego..magari...ma poi..perkè ora....se non esko.....

    me tokka tornà a fa la vagabonda...ke forse...forse..manko troppo malaccio mi andrebbe...

    bacettisommoprofetadell'animoumano

    kaya

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  5. Sono Thanos non ti preoccupare!!!


    Kaya se fare la vagabonda significa vedere altri tramonti come quello che ci hai mostrato... ben venga ci faccio un pensierino anche io!!!!

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  6. dolce dormire perchè ci permette di dolcemente sognare e dolcemente svegliarci...amando

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  7. tesorino aramolshuuuuuuu!!! ma ke mo sei tu ke kambi la fotinaaaaa?!?!?

    rappresentativa...moooooltoooo....

    baciniii pikkolettiii

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  8. Ahò a Profè, quann'è c'ariscenni in mezzannoi? T'ho imprigionato in un boccalone di Raffo, ma non basta.

    La belva ricomincia a chieder sangue....solo il tuo violino la puo placare.

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